Suor Marisa condivide il suo “sogno ecologico” per la regione andina della Bolivia, un’area particolarmente provata dal cambio climatico.
Quando Dio creò l’essere umano, lo pose in un giardino, dice il libro della Genesi (2,8). Dio è il primo a darci un luogo degno in cui vivere, non solo ben ossigenato, ma anche profumato con i profumi della natura. Però questa storia raccontata dalla Genesi, che è la nostra oggi, ci fa vedere la capacità dell’ essere umano di distruggere la propria vita e quella che lo circonda.
Anch’io vivo in un giardino, l’altipiano boliviano, a 3.200 m d’altezza, nella zona rurale di Potosì. Qui non ci sono fiori, ma persone che si vestono con colori vivi, specialmente nei giorni festivi. I lama sono sparsi sulle montagne, in fila, con il loro incedere elegante, alla ricerca di acqua ed erba. Anche loro sono segnati con della lane colorata nella loro testa. Però non sempre trovano ciò che cercano, perché la desertificazione colpisce ogni volta di più, a causa dell’ inquinamento dell’acqua e l’estrattivismo vandalico delle miniere.
Lo stesso succede ai greggi di pecore e capre, anche se queste ultime sopravvivono anche con le spine dei “churqui” (arbusti spinosi) del luogo. Le piogge sono sempre meno frequenti e il contadino, scoraggiato dallo scarso raccolto di mais, patate, fave, e altri prodotti basici per la sua famiglia, migra in altre ozone. La terra piange con gli umani per i figli che se ne vanno, lasciando solo gli anziani, che non vogliono muoversi dal luogo in cui sono nati, cresciuti, costruendo una famiglia.
Sogno che la gente non se ne vada dalla nostra terra. Che rimanga con i propri figli, per continuare ad avere la gioia nelle strade e la speranza nei cuori. Sogno che le colline non continuino a dissanguarsi cedendo minerali, e che la miniera non sia l’unico lavoro redditizio, lavoro che può costare la vita del giovane che non ha soldi per pagare l’università e muore, senza che nessuno lo possa aiutare. Sogno l’acqua abbondante e pura, che ci pulisca dall’ avidità sfrenata. Sogno che gli antenati, gli Achachilas, gridino ai loro figli: “Basta! Tu non mi maltrattare!”
Suor Marisa, mc