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Testimoniando la missione

Le comunità delle Missionarie della Consolata in Argentina e Bolivia propongono attività di Animazione missionaria e vocazionale in comunione con i Laici Missionari della Consolata e anche con Padri e Fratelli, quando è possibile. Sono momenti forti in cui si respira la comunione della famiglia Consolata.

Sono tre i momenti forti dell’anno: a gennaio si svolge la missione popolare di 10/15 giorni; tra marzo e aprile la “Pasqua giovane”, un’esperienza forte di Triduo pasquale per i giovani. Quindi si propone anche un ritiro per il “Progetto di vita” per giovani che vogliono approfondire il nostro Carisma.

Oggi vi parlerò della missione d’estate, svoltasi nella provincia di Santiago del Estero (Argentina), nel mese di gennaio, che per l’emisfero Sud corrisponde alle vacanze di agosto. I tre pilastri portanti della missione sono: preghiera, formazione e missione. I ragazzi sono accompagnati personalmente.

In dialogo con i parroci che ci ospitano, vengono sviluppati temi che si considerano rilevanti per la gioventù del luogo.

Abbiamo sperimentato come i giovani, con molta fede e amore, hanno assunto la loro chiamata ad essere missionari nelle loro parrocchie. Anche giovani che si erano allontanati dalla Chiesa, alcuni si erano persi nei meamdri delle dipendenze.

Per i nostri momenti di preghiera e riflessione abbiamo utilizzato la dinamica del circolo della fiducia: quattro o cinque giovani con un animatore condividevano la propria vita, con la sicurezza che tutto sarebbe stato custodito nella confidenzialità.

Un altro fattore importante della missione è l’accompagnamento personale dei partecipanti. Siamo coscienti che la formazione che diamo in questi incontri “muove” qualcosa dentro, e siamo disponibili anche durante l’anno, grazie ai mezzi teconologici che oggi ci permettono comunicare con facilità.

Abbiamo iniziato il viaggio il primo dell’anno, per arrivare alla meta il 2 o il 3 gennaio. Già il giorno 4 ci siamo spostati a 25 km dal centro, in un villaggio chiamato Urutaú. Lì c’è poca acqua, e abbiamo dovuto imparare ad usare bene l’acqua, la luce, sconnetterci dai cellulare per connetterci tra noi e con la gente.

Nella visita alle famiglie ci siamo resi conto del bisogno di ascolto che ha la gente. Una persona ha detto che erano 30 anni che non riceveva una visita, e che questo momento le aveva restituito la speranza nella Chiesa.

Nella zona, infatti, la presenza ecclesiale e pastorale è quasi nulla, e ci siamo sorpresi quando, il giorno dell’Epifania, abbiamo scoperto che non avevano mai celebrato la festa dei Re Magi, che in Argentina è molto sentita.

Alla sera abbiamo terminato la festa con musica, balli e cibo insieme a tutta la comunità, ringraziando per la bella esperienza. Siamo ritornati quindi al centro di Monte Quemado, dove si sono uniti al gruppo i giovani della parrocchia.

Le case da visitare erano molte, e abbiamo trovato molta gente con “sete” di ascolto. Le visite avvenivano più tardi, perché la temperatura oscillava dai 37 ai 50 gradi, con rischio di insolazione. Ma non ci siamo fermati!

La gente non solo ci ha aperto le porte, ma il loro cuore, condividendo la vita e l’esperienza del Vangelo del giorno. Abbiamo benedetto le case, e la gente chiedeva la benedizione per la strada. Ogni giovane ha animato con i propri talenti la comunità cristiana.

E’ chiaro, chiarissimo: la Chiesa ha bisogno di più giovani missionari, che portano la speranza con il vigore delle loro giovani vite!

Stanchi, ma felici, siamo ritornati alle nostre case, colmi di gioia per gli incontri e la condivisione, in questo Anno Santo della speranza.

Questa missione è stata per me un momento di condivisione della fede e della speranza, con quelle persone che abbiamo incontrato nelle case.

E’ stata importante per me, perché la missione trasmette amore, gioia, fede, speranza e pace.

Amore: è come sentire questo amore verso Gesù, vedendo la faccine tenere dei bimbi.

Gioia: mi sento felice quando vedo che più giovani si uniscono per un’esperienza bella come la missione.

Fede: è vedere i giovani, i bambini, che mai perdono quel piccolo seme di fede, e mai si danno per vinti.

Speranza: siamo nel Giubileo della Speranza. Per me la speranza è che tu possa compiere i tuoi desideri, o la speranza che possa sorgere qualcosa di nuovo.

Pace: sento che Gesù “abbonda” nel mio cuore, grazie a Lui posso fare ciò che faccio, come partire in missione e portare la sua Parola ad altre comunità.

Cos’è la missione per me????

E’ difficile rispondere in poche parole a una domanda che attraversa la vita: la missione è il mio cammino, è la mia vocazione fin da piccola, è crescere con uno stile di missione, quello indicato da San Giuseppe Allamano, e tutto questo ha dato senso a tutto.

Questa missione estiva condivisa come famiglia Consolata è stata un incontro con amici, una sfida, una felicità, un reincontrarmi con me stessa e con Gesù…

E’ stata abbracci con amici, discorsi profondi con giovani che Dio ha messo sulla nostra strada per accompagnarli e aver cura di loro. Una carica per tutto il resto dell’anno, per tutto ciò che Dio proporrà.

Questa missione è stata canti gridati per la strada, camminate sotto il sole, Messe condivise, canzoni abbracciate, giri di chacarera. Questa missione per me è stata felicità.

Suor Emma, mc

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Le Suore Missionarie della Consolata sono una Congregazione internazionale per la missione ad gentes, ossia per il primo annuncio del Vangelo.

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San Giuseppe Allamano

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Chiamate dallo Spirito Santo a partecipare al Carisma, dono di Dio al Padre Fondatore, Giuseppe Allamano, offriamo la vita per sempre a Cristo, nella missione ad gentes, ossia ai non cristiani, per l’annuncio di salvezza e consolazione.

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