Il 29 gennaio è un giorno molto caro agli Istituti missionari della Consolata: nel 1900 il sacerdote torinese Giuseppe Allamano si trovava in condizioni gravissime, e guarì miracolosamente, promettendo obbedienza al suo Vescovo che gli aveva detto:
”Fonderai tu l’Istituto missionario!”.
L’anno dopo, alla stessa data, iniziava la sua vita l’Istituto Missioni Consolata.
Il 29 gennaio 1910 veniva fondato, nel silenzio e quasi nel nascondimento, l’Istituto delle Suore Missionarie della Consolata:
La notizia ufficiale venne data al pubblico senza rumore. Sul periodico La Consolata del mese di febbraio 1910, figurano poche righe, che non accennano ad una “fondazione” ma la lasciano supporre: “La Direzione della rivista riceve spesso domande di informazioni da persone che vorrebbero prendere parte come suore nelle missioni della Consolata. Avvertiamo che per questo si rivolgano alla Direzione Istituto Missionarie, corso Duca di Genova, 49 – Torino”. Tutto qui, secondo lo stile dell’Allamano! (dal libro “Un uomo per la missione”).
“La Fondatrice è la Consolata!”
San Giuseppe Allamano insisteva con una certa forza che la Fondatrice era la Madonna Consolata, e non lui. A noi piace pensare (e lo sentiamo) che abbiamo una Madre e un Padre, una Fondatrice e un Fondatore, come due sorgenti da cui sgorga il Carisma delle Missionarie della Consolata.
Un Carisma di consolazione per la missione ad gentes
Chiamate dallo Spirito Santo a partecipare al Carisma, dono di Dio a Padre Fondatore, offriamo la vita per sempre a Cristo, nella missione ad gentes, ossia ai non cristiani, per l’annuncio di salvezza e consolazione.
Il Carisma qualifica la consacrazione, anima la spiritualità e si esprime attraverso ogni aspetto della vita personale e comunitaria. (Costituzioni, n.3)
Dopo 115 anni, la ragione d’essere delle Missionarie della Consolata è sempre la medesima: il primo annuncio di salvezza e consolazione. Anche quando non si può parlare apertamente di Cristo. Perché l’annuncio si realizza con la vita, la carità e una vita intensa di preghiera e incontro con il Signore, che traspare anche nei gesti più semplici e ordinari.
Ringraziamo Dio per il dono di questa famiglia religiosa missionaria e continuiamo a pregare, come nostra tradizione: