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Giuseppe Allamano: un compagno di viaggio

Mauro Brucalassi, laico missionario della Consolata di Torino, convidivide chi è per lui il Beato Giuseppe Allamano

Se devo dire chi è per me il Beato Allamano non ho alcun dubbio se affermo che in lui trovo un amico, un compagno di viaggio con il quale confrontarmi.

Dal punto di vista affettivo potrei anche dire che Egli è come un padre, però non riesco a vedere in Lui quella “giusta” severità tipica di un genitore. L’Allamano è stato una persona mite e caritatevole e lo si deduce dagli scritti che lo riguardano, un esempio: il modo in cui rimproverava oppure elogiava i sui interlocutori, chiunque essi fossero religiosi o laici, li dosava usando una sensibilità non comune.

Trattava le persone con particolare gentilezza e affabilità, aveva compassione per le altrui preoccupazioni, che non erano atteggiamenti di circostanza, bensì di partecipazione. Non era invadente ascoltava chiunque ed aveva sempre una parola di conforto per tutti. Si dice che al suo confessionale c’era sempre molta gente in attesa.

Tuttavia era severo con sé stesso e con gli altri perché la bontà non è debolezza, era obbediente ai suoi superiori, ma non servile, da uomo sincero e schietto non tollerava le mezze misure. Egli ha fatto della consolazione e della misericordia una ragione di vita. Ben visto da tutti, a partire dai reali fino agli operai e alle sartine per le quali aveva un particolare riguardo; la moltitudine di persone che lo hanno accompagnato durante il suo ultimo viaggio ne è stata una prova palpabile.

Il conoscerlo per me è stato molto importante sia dal punto di vista spirituale, sia da quello comportamentale. I suoi insegnamenti mi hanno sempre dato motivo di pensare per trovare una giusta soluzione; in qualsiasi circostanza mi venga a trovare che si tratti di eventi piacevoli, ma specialmente in quelli tristi trovo sempre conforto.

Attraverso l’Allamano ho potuto scoprire il Dio che ci ha rivelato Gesù Cristo: un Dio compassionevole, che parla di giustizia e di pace, un Dio che ha pietà per le fragilità umane, un Dio che si mette al servizio degli ultimi, degli emarginati. Dal Padre Fondatore mi sento spronato ad avere sempre un atteggiamento propositivo in qualsiasi circostanza mi venga a trovare quotidianamente, mi incoraggia ad essere un buon laico missionario e un testimone credibile del Vangelo.

Infine non posso dimenticare la devozione che Egli aveva per la Vergine Consolata (la Madre tenerissima) e che ha trasmesso ai sui figli e figlie ed oggi anche a noi laici.

Tra non molti giorni sarà proclamata la Sua elezione agli Altari della Chiesa e questo è di beneficio per i due istituti e per l’umanità. Tuttavia per me Santo lo è stato fin da subito.

Mauro Brucalassi, LMC

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Verso la canonizzazione, 20 ottobre 2024

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