Sr. Leonella Sgorbati ha sempre avuto con il Beato Giuseppe Allamano un legame di Padre-Figlia. Un rapporto profondo fondato sulla certezza che Lui era veramente Padre e che la sua Parola orientava la sua vita.
Questo vincolo ha raggiunto una maggior profondità nel mese allamaniano che Sr. Leonella ha vissuto a Castelnuovo in febbraio 2006. In questo mese approfondendo la vita e la Parola dell’Allamano è riuscita a intuire e a immergersi nella profondità spirituale di Padre Fondatore e a confrontare la sua vita con quella di Lui.
I suoi diari ci svelano quanto questo percorso ha inciso nella sua vita e nel dono di sé descrivendoci la giornata di preghiera vissuta nella Chiesa del Fondatore il 15 febbraio 2006.
Sul sarcofago dell’Allamano Leonella ha detto il suo sì alla chiamata al dono della vita che in quei giorni il Signore gli aveva fatto sentire con insistenza.
Ha pregato così Sr. Leonella:
«Padre eccomi qui…a 80 anni della Tua entrata in Paradiso…
Uomo di Dio, Uomo fedele, uomo del Dio solo. Tu non hai avuto paura di seguire il Signore sulla strada della sequela. Eccomi qui, appoggiata alla Tua tomba… Tu santo Fondatore della mia Famiglia aiutami a dire il mio sì…
Qui su questa tomba di gloria io ti prego: Donami la grazia della sequela vera della perseverante sequela.
Donami di donare nella verità la mia vita con Lui… ogni giorno…momento per momento con fedeltà – verità – in reciprocità, totale unione, per “Cristificare” “umanizzare”
… Concedimi questa grazia, compi questo miracolo. Questo il dono che ti chiedo: di essere veramente tua figlia nella sequela di Cristo. Nella unione a Gesù Eucarestia. Mi consacro qui nelle Tue mani rinnovando i miei voti al Signore».
Anche la sua relazione con la Consolata era mediata dall’Allamano perché attraverso questo rapporto Leonella si è immersa nella profondità del legame che il Beato Giusepe Allamano aveva con Maria.
Scrive Leonella nel suo diario il 16/2/2006:
«Il Fondatore contemplando la Consolata intravedeva “la Donna dell’ascolto…” che comprende…, che non lascia fuori nessuno perché la Consolata ti accoglie dentro il suo sguardo… ti capisce… . Maria sposa è Madre, Donna dell’accoglienza.
Maria è accoglienza della persona, di ogni persona. Nessuno si sente a disagio con la Consolata. Questa relazione materna è la strada maestra, la via regale della Consolazione. Queste sono le qualità che noi Missionarie dovremmo avere.
Il Fondatore guardando la Consolata vedeva noi… con queste caratteristiche di Maria: finezza, attenzione, rispetto…. Accoglienza… Oggi io sono chiamata a essere la “dimora della consolazione” dove la gente possa sperimentare la Consolazione. È la nostra spiritualità Mariana, voluta per noi da Padre Fondatore.»
Tutta la vita Religiosa Missionaria della Beata Leonella ha avuto questo particolare tocco di adesione totale al progetto pensato per le sue figlie missionarie dall’Allamano. Possiamo affermare con certezza che la vita e il cammino spirituale della Beata Leonella è stato tracciato sulla falsa riga della vita e della spiritualità dell’Allamano. In Lui ha trovato l’indicatore sicuro verso l’amore totale, verso il dono di sé, verso quel sogno che Giuseppe Allamano aveva desiderato per le sue figlie.
sr. Renata, mc