Come tutte le domeniche anche quella domenica ero andata al villaggio di Ipagolo con il padre per la celebrazione Eucaristica. Ero andata con la macchina ma volli ritornare a piedi, per avere occasione di incontrare la gente, salutarla, dire loro una buona parola a seconda delle circostanze che si presentano e dare anche a loro la possibilità di dire qualche cosa a me perché sicuramente hanno tante cose da insegnarmi.
Era la domenica del Buon Samaritano, perciò tutta la liturgia parlava di questa parabola così ricca di insegnamenti. Ritornando a casa, 5 chilometri di percorso, passando per i campi, un gruppetto di bambini mi fermò proprio sulla piazza del mercato per salutarmi ed io approfittai di questa sosta per una catechesi alla spicciola.
Incominciai a chiedere a questi ragazzini che giorno era.
“Domenica” mi risposero, ed uno specificò che era il giorno del Signore.
“Bravo” risposi. “Siete andati a pregare, col padre alla S. Messa?”
Si alzarono alcune vocine.
“Io no perché sono musulmano”.
Il no perché sono del sabato, il “sono protestante”, il “dei Walukole” (Giva). Io sì perchè sono Cattolico come te , della tua Chiesa.
“Ebbene, continuo, di che cosa ha parlato padre nella predica?”
“Del Buon Samaritano” è la risposta.
Basta, non chiedo più nulla, ma continuo io a parlate di questo personaggio della parabola, anche perché vedo che i miei ascoltatori sono tutti interessati a sentire, ascoltare. Non mi accorgo del tempo che passa, solo alla fine invece di avere solo piccoli che mi ascoltano, vi erano anche parecchi adulti, fermatisi forse per curiosità. Si sciolse il gruppo ed io ritorno a casa felice per aver seminato la parola di Dio.
Passano 6 settimane. Un pomeriggio di sabato sono ancora su quella strada, su quella piazza e mentre cammino piuttosto spedita sento una vocina da lontano che dice:
“Sista, ni nani, Msamaria Mwema?”, (suora chi è il Buon Samaritano?).
Un bambino somalo, musulmano, che mi fa questa domanda, mi si avvicina sorridendo, ed io più di lui gioisco e chiedo se era presente anche lui quella domenica.
“Sì, rispose, ho sentito tutto e mi ricordo ancora”.
“Ebbene allora dimmelo tu chi era”.
Rimane pensieroso ed io allora continuo.
!Se tu bisticci col tuo compagno, non lo lasci giocare, gli prendi ciò che ha per giocare, a scuola gli prendi la penna ecc, sei un Buon Samaritano?!
“No” rispose il piccolo “il Buon Samaritano era bravo, aiuta il Maskini (malcapitato), lo carica sul suo asino e all’albergo ha pagato lui, sebbene questo Maskini (malcapitato) era suo nemico”.
“Ebbene anche tu sii buono con tutti, così sarai un Buon Samaritano”
Cosa potevo aggiungere ancora? Signore se un piccolo seme della tua Parola è rimasto in quel cuore, non lasciarlo perdere, aiutalo a crescere e a portare frutti.