
Andiamo oggi in Amazzonia, più precisamente a Boa VIsta, in Brasile, dove un gruppo di Laici Missionari della Consolata (LMC) cercano di tradurre l’ispirazione carismatica del Beato Giuseppe Allamano nell’ impegno laicale missionario e consolatino. Li abbiamo intervistati e vi proponiamo le loro preziose risposte
Cosa vi ha attirato del carisma per arrivare a impegnarci come LMC?
L’interesse per il carisma si è svegliato poco a poco, nella convivenza assidua con i missionari della Consolata, percependo il modo in cui vivevano l’amore tra loro lo spirito di povertà, l’umiltà; ascoltando le loro testimonianze e le loro esperienze ricchissime, osservando la dedicazione, la lotta, la determinazione, gli sforzi intrapresi per il bene della missione e della comunità, per il rafforzamento dell’evangelizzazione, l’amore per la missione in modo coinvolgente, totalizzante, e di appartenenza, risuonarono fortemente, facendoci rispondere sì e facendo parte di questa bella famiglia.

Come si traduce per voi la consolazione?
Consolazione si traduce in ascolto attivo, una parola, un gesto, un abraccio, in una spalla amica di appoggio alle persone che soffrono ogni tipo di violenza. La consolazione si traduce in fare tutto il bene che possiamo in favore del prossimo, della natura. Consolazione si traduce in amore, donazione di sé, rispetto, equilibrio, armonia fra noi e tutto ciò che ci circonda. La consolazione è scorgere, riconoscere il cielo in ogni fratello e sorella, con lo stesso sguardo con cui Gesù ci ha offerto al Padre offrendosi nella croce, con la responsabilità di LMC che ci porta ai piedi della nostra Madre per partecipare del suo amore a Gesù. Consolazione si traduce nello stare e nel camminare insieme, nell’essere solidali, nell’accoglienza, nell’avere compassione di coloro che soffrono le più grandi necessità per contribuire al loro riscatto, al miglioramento e alla promozione della dignità umana di tutte le dimensioni della vita.
Per voi quale aspetto della vita e della spiritualità del beato Allamano è più attuale?
La nostra società oggi è marcata da una cultura consumistica, individualista, dell’usa e getta, violenta, con molte fragilità e difficoltà nelle relazioni e nei legami affettivi, con i social media avanzati che trasformano le relazioni e il mondo, con rovesciamento dei valori. Nonostante la crisi che vive l’umanità, molte cose belle e meravigliose stanno accadendo, ci sono numerosi segnali di vita e di speranza fra le persone. Come LMC abbiamo sentito parlare di voci che sono sussurrate: è l’Allamano che dice: avanti, coraggio, non scoraggiarti. E in questo abbiamo percepito che gli aspetti della vita del beato Giuseppe Allamano siano chissà più attuali oggi che nel passato.
Sempre abbiamo ritenuto l’Allamano un missionario visionario senza pretese, lungimirante più illuminato del suo tempo. La spiritualità dell’Allamano ci invita ad essere innanzitutto santi e poi missionari, il che costituisce per noi LMC una sfida oggi. Sarà sempre attuale per noi il posto centrale che occupa l’eucarestia nella nostra vita. Nel nostro servizio apostolico e nella nostra missione non è possibile collocare in secondo piano la Consolata e oggi è una priorità la vita di preghiera dell’intimità con Gesù Eucaristia e con nostra Madre Consolata, prima della realizzazione di qualsiasi progetto missionario.
Un altro aspetto è l’affetto e l’attenzione speciale alla missione, di prepararsi bene, non andare in missione in modo qualunque: queste non sono cose del passato. E ancora lo spirito di famiglia consolatina, fondato nel rispetto e nella cura gli uni degli altri.

In quale ambito sentite più forte il vostro impegno come LMC?
Dice una Laica Missionaria della Consolata:
Come l’Allamano, dovuto alla sua condizione fisica di salute che gli ha impedito di andare in missione, però ha fatto tutto ciò che ha potuto per inviare missionari, così anche io mi sento impegnata nel pregare per i missionari, sostenere campagne e collaborare con la missione, mi sento spinta e impegnata a collaborare per creare spazi di celebrazione e nella formazione di comunità. Sento forte il mio impegno come LMC nell’ambito dei diritti umani insieme ai consigli di comunità locali, nella difesa e sostegno dei popoli indigeni, della donna e nell’ambito più generale della promozione umana. Sento forte il mio impegno come LMC nell’ambito della formazione biblico-liturgica-catechetica, nell’evangelizzazione delle famiglie, nella comunicazione sociale.
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