
Il fiume Gila scorre attraverso la Gila Box Riparian National Conservation Area, a est di Safford, in Arizona.
Sei mila anni fa, lungo il fiume Gila, attraverso l’Arizona centro-meridionale e il deserto di Sonora, vari gruppi culturali vivevano di caccia e raccolta. Intorno al 300 a.C., a questi si unirono popolazioni del Messico centrale, e nacque il popolo degli Huhugam: i nostri antenati. Avviarono commerci su grandi distanze e divennero abili agricoltori, grazie alla costruzione di circa 500 miglia di canali alimentati dalle acque del fiume. Coltivavano tuberi, mais, legumi e cotone, e realizzavano prodotti tessili. Si stabilirono in grandi centri abitati, e svilupparono arti quali la produzione di ceramiche e gioielli. Durante il loro periodo aureo (1150-1450 d.C.) arrivarono a contare tra le 50.000 e le 60.000 persone. Intorno al 1450, per ragioni sconosciute, i centri urbani furono abbandonati e la cultura Huhugam si disperse. I missionari appena giunti introdussero nuove coltivazioni, allevamenti e tecnologie. Ci adattammo rapidamente, ma durante l’epoca spagnola e nel periodo successivo fummo sistematicamente ignorati. Fu allora che cominciarono a chiamarci PIMA. Nel 1846 l’Arizona meridionale cadde sotto l’influenza degli Stati Uniti. Quando la zona venne aggregata agli Stati Uniti offrimmo ospitalità alle migliaia di «nuovi americani» che attraversavano il continente per raggiungere la California, attirati dall’oro…

Siamo stati ospitali anche verso altre tribù: negli anni ’40 dell’Ottocento offrimmo rifugio alla tribù Maricopa, con cui fino ad oggi condividiamo spazio e risorse. Nel 1859 il Congresso americano stabilì la prima riserva in Arizona, che comprendeva 372.000 acri lungo il fiume Gila. Le nostre prospettive sembravano buone, ma pochi anni dopo il copioso flusso d’acqua fu interrotto a monte da strutture di deviazione e dighe: la nostra agricoltura scomparve. Dal 1880 al 1920 abbiamo affrontato carestie e fame. Il governo federale è intervenuto distribuendo cibo in scatola e processato in gran quantità. Il cambiamento nella dieta si è rivelato disastroso, favorendo obesità e diabete, di cui soffriamo ancora oggi. Senza raccolti, senza lavoro: si è diffuso l’alcolismo, abbiamo smarrito tradizioni e rituali culturali e artistici. È stato il momento più buio della nostra lunga storia. Abbiamo condotto un’esistenza marginale per diversi decenni, ma ci siamo rivelati resilienti. Solo dagli anni ’30 del Novecento ci fu l’inizio della ripresa, con una ridistribuzione delle risorse idriche: potemmo rispristinare le nostre pratiche agricole. Nella riserva iniziarono ad apparire piccole imprese, scuole, centri sanitari e nuove abitazioni. I livelli di reddito crebbero lentamente e la carestia fu debellata. Questo ci permette di guardare a un futuro più promettente.

Pima e Maricopa presenti oggi nella Comunità indiana del fiume Gila stanno progettando un’opera di irrigazione monumentale, in grado di fornire acqua a quasi 150mila acri, in continuità con la sorprendente capacità ingegneristica che li distingue da millenni.
Più informazioni: https://www.gilariver.org/