Convegno Murang’a 2 – Notizie 3° giorno

3° giorno, 15 giugno

E così anche il terzo giorno del nostro Convegno Murang’a 2 si è concluso, proprio quando sembra che siamo ormai tutti abituati (e gioiosamente devoti) al nostro appuntamento quotidiano online.

Davvero il mondo sembra rimpicciolirsi, se guardato attraverso le possibilità che la connessione ci offre. E così da Mongolia e Corea, nell’ora in cui si andrebbe a dormire, sono fedelmente di fronte al pc, e da Bolivia e Brasile, in pieno inverno, non esitano a riunirsi con noi quasi all’alba. Anche in Europa non si scherza, se per essere puntuali devono rinunciare alla siesta pomeridiana e combattere con l’afa delle 2 p.m. di questo metà giugno.  

Al centro della giornata di oggi, un imperativo: “Consolate, consolate il mio popolo” (Is 40, 1), che ci riporta al centro e al significato della nostra stessa identità. Ci introduce alla lettura del testo biblico di Isaia (40, 1-11) la dott.ssa Laura Verrani, sposa e mamma, teologa, la quale si occupa di catechesi biblica nella diocesi di Torino e anche altrove, in stretta collaborazione con l’Ufficio Missionario.

Scorrendo il testo quasi parola per parola fa risaltare in modo forte e chiaro alcuni elementi. Innanzitutto la situazione di desolazione e di tribolazione in cui si trovava il popolo di Israele al momento di questo messaggio di consolazione, come a dire: non c’è situazione di sofferenza che non possa essere raggiunta da un messaggio di speranza.

In secondo luogo, che il messaggio non è affidato a una voce isolata, ma a una polifonia di voci, una pluralità, per esprimere che un messaggio così importante ha bisogno di un coro di voci in armonia fra loro per arrivare dove è diretto.

Il contenuto del messaggio, poi, invita a riprendere fiato, a tornare a respirare, letteralmente, cioè ritornare a vivere, e in misura sovrabbondante, moltiplicata rispetto al carico di sofferenza portato.

Infine il come va trasmesso questo messaggio di consolazione: va gridato! (v.9), perchè deve essere udito in modo distinto, deve “sfondare” muri, difese e sordità.  

Interessante per noi l’annotazione che non ci sono specialisti deputati a trasmettere il messaggio di consolazione: a volte questo arriva da chi meno ce lo aspettiamo!

Il tema così sviluppato suscita alcune domande nell’Assemblea, cui è lasciato opportuno spazio prima di concludere il collegamento.  Grande l’apprezzamento che la Lectio ha suscitato, a tutte le latitudini e paralleli, come le numerose chat hanno manifestato e importanti gli spunti di riflessione e preghiera che Laura Verrani ha offerto proprio a noi, figli e figlie della Consolata. Per l’approfondimento rimandiamo al testo della relazione che sarà reso disponibile a breve.

Nella seconda parte dell’incontro, di nuovo la divisione negli stessi gruppi virtuali (e realissimi) dei giorni precedenti, con l’incarico di identificare scelte e atteggiamenti per concretizzare la consolazione nel mondo di oggi. L’ora di tempo a disposizione vola ed è appena sufficiente per dare la parola a tutti, forse anche perché l’esperienza di gruppo finisce qui. Purtroppo.

Domani la Commissione ci aiuterà a “tirare le fila”, tentare una sintesi, e offrire qualche prospettiva concreta per il futuro.

Certo è che in questi giorni ci sentiamo davvero famiglia riunita intorno a un “fuoco” comune. EVVIVA MURANG’A 2!  

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