Leonella Martire del Dialogo

Oggi abbiamo tantissime richieste di persone che vogliono conoscere la vita di suor Leonella proprio per scoprire quali sono stati i punti fondamentali, gli aspetti che sr. Leonella ha vissuto e ha sviluppato nel suo rapporto con i giovani in relazione a questo dialogo interreligioso. Sono davvero tanti, anche perché ormai la nostra società è una società multiculturale e multireligiosa. E allora vedono in Leonella una persona che può dare delle piste, può dare delle indicazioni, perché lei stessa avevo fatto un cammino di apertura di capacità di accogliere anche il pensiero degli altri. Voleva che questi giovani fossero ragazzi aperti, capaci di guardare al futuro con una certa libertà anche di pensiero. Lei era convinta, sr. Leonella, che il dialogo è la strada per il futuro. Il dialogo interreligioso è strada non solo per la religione cristiana come noi, noi vediamo che il Papa in questo aspetto sta lavorando moltissimo, anche la tua visita in Mongolia adesso punta molto su questo dialogo interreligioso. Ma lei era anche convinta che tutte le regioni dovrebbero avere la capacità di aprirsi a altre possibilità, a confrontarsi con altri pensieri, con altre religioni e questo lo dialogava con i giovani della scuola e le aiutava a cercare nel Corano quelle frasi, quelle espressioni dove il Corano dava adito a questi questi approcci nuovi del pensiero.

Questo naturalmente non piaceva ai fondamentalisti e questo è stato una anche delle cause per cui sr. Leonella è stata uccisa proprio perché lei aveva questa forza, questa convinzione, questa capacità di aiutare i giovani a guardare a un futuro diverso, non un futuro chiuso, un futuro legalista, ma un futuro capace  di dialogo, di prospettive nuove. Era molto convinta di questo Leonella tanto che in un’intervista che le ha fatto Tg3 lei dice proprio questo: noi non dovremmo aver paura l’uno dell’altro perché dove c’è paura non c’è amore, perché il dialogo si fonda essenzialmente sul rispetto della persona e sull’amore all’altro. Perciò sia in Kenya che in Somalia, lei aveva questa prospettiva nel suo lavoro. Non era un lavoro chiuso “formo solo infermieri e punto”. No, formava la persona, formava l’uomo e la donna del futuro e questo a qualcuno dava fastidio. Perciò il martirio di Leonella ha proprio questa luce, una donna capace di dare tutta se stessa perché le persone, perché i giovani, perché il futuro possa essere migliore.

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