Il mese di maggio in Kazakistan

Suor Claudia, missionaria della Consolata, ci racconta come si vive il mese di maggio in Kazakistan, nella piccola missione di Zhanashar

In questo mese di maggio nella nostra missione in Zhanashar, in Kazakistan, prepariamo una bella preghiera per onorare la nostra mamma Maria, nel mese dedicato a lei.

Nel pomeriggio, dopo la preghiera del santo rosario e la santa Messa, prendiamo le sedie, un tavolino e l’immagine della Madonna, ci sediamo davanti a una croce che c’è nell’esterno della missione, nella porta di ingresso.

L’ambiente che ci accompagna in questa preghiera è del tutto particolare: ci sono i bimbi che giocano nel parco giochi della missione con i loro sorrisi, dando tanta vita, ci sono le mucche che ritornano a casa dopo essere state nei pascoli con i loro pastori, i lavoratori e i bambini, che finiscono le giornate di lavoro e studio con le gioie e sfide che avranno trovato, le nonne che si siedono con i bambini a guardare la nostra preghiera fatta con canti, una breve riflessione e le litanie alla vergine Maria.

In questo ambiente la nostra presenza si unisce alla preghiera della umanità, diamo testimonianza di una Chiesa universale e di fede: in questo momento siamo presenti due sorelle una del Mozambico, l’altra della Colombia e due sacerdoti uno Coreano e l’altro Polacco, alcuni fedeli vengono alle volte alla preghiera e si uniscono ai canti e preghiera, fatte in russo.

Mi chiedo cosa pensano i piccoli, e la nostra gente al vederci pregare davanti alla bella immagine della Madonna, chi è questa bella Madonna per loro? I loro gesti mi parlano di rispetto e apprezzamento della presenza di Dio. Sento il rispetto che loro hanno quando cercano di dire ai bimbi di fare silenzio perché noi siamo lì a pregare, e l’apprezzamento, perché tante volte a quest’ora diversi si siedono lì vicino ad ascoltare, i loro sorrisi, i saluti, la loro curiosità mi parlano di tanta vita e dialogo.

Mi ha sempre impressionato ascoltare le nonne delle nostre piccole comunità cattoliche che hanno vissuto il tempo della deportazione. Con le loro mamme e famiglie arrivavano in Kazakistan procedenti dall’ Ucraina, dalla Russia, dalla Polonia… Raccontano che i loro parenti portavano con sé qualche vestito, e cibo se riuscivano, e anche portavano al cuore i libri di preghiera, la Bibbia e il Rosario, fino adesso ci sono ancora alcuni esemplari. Una delle preghiere che aiutò a mantenere la vita di comunità e di fede è stata la preghiera del rosario, quando non potevano manifestare con liberta la loro fede e senza sacerdoti, loro se riunivano in torno alla preghiera del rosario al nascosto e mantenevano accesa la fiamma della fede.

La loro testimonianza anima il mio cammino di vita e di preghiera e mi invita a continuar a affidare per la intercessione della Vergine Consolata l’intenzione della nostra gente dell’umanità perché lei è Mamma che ha cura di tutti i figli e arriva al cuore di ognuno dalla sua forma.

Suor Claudia, mc

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *