Mamma, pago io la spesa!

Suor Claudia Gavarini ci racconta una storia da Birmingham, negli Stati Uniti, dove le Suore Missionarie della Consolata lavorano nel Centro di Aiuto della Diocesi

“Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”(Mt 10,8b). Queste parole che Gesù rivolge ai suoi apostoli, mentre sta per inviarli in missione la prima volta, mi sono risuonate nelle orecchie e nel cuore sin dal primo momento del mio arrivo nella nostra comunità di Birmingham, in Alabama, dove noi Suore Missionarie della Consolata portiamo avanti, a nome della Diocesi, il Catholic Center of Concern, un centro di ascolto e di sostegno rivolto ai più poveri, disagiati ed emarginati della società. Cercano aiuto materiale: bollette da pagare, affitto, cure mediche, cibo, vestiario, corredo scolastico… Ma, anche, hanno un grande bisogno di essere ascoltati, riconosciuti come persone. Spesso ciò che aiuta a risollevare il morale di tanti, è il ‘semplice’ fatto di trovare un sorriso, un luogo accogliente e discreto dove poter parlare senza paura ed essere ascoltati con attenzione.

Il nostro lavoro è possibile grazie alla grande generosità del popolo americano, che interviene e partecipa alle attività del Centro in modi diversi. C’è chi si presenta fedelmente tutte le settimane per portare cibo a lunga conservazione, raccolto nella propria parrocchia: faccia caldo o freddo, pioggia o sole, questi “eroi della solidarietà” sono sempre puntuali nel sistemare sugli scaffali appositi tutto ciò che sono riusciti a racimolare. C’è poi chi, altrettanto fedelmente, ci porta frutta e verdura fresca da distribuire, un lusso che molti, da queste parti, non possono permettersi. Altri, genitori di figli ormai grandi, ci portano vestiti (assolutamente puliti e ben ordinati), passeggini, seggiolini e altro materiale smesso, assai prezioso per molte famiglie che si rivolgono a noi. E offerte in denaro: anche pochi soldi, come l’”obolo della vedova” del Vangelo. Molto significativo è l’apporto di quelle persone che, trovatesi in passato in situazioni di necessità e avendo ricevuto aiuto dal Centro, desiderano esprimere la loro riconoscenza in maniera concreta e diventano benefattrici, una volta superata la situazione critica in cui si trovavano.  

La pandemia non ci ha fermati. Ricordo un episodio: nei primi tempi delle restrizioni un bimbo di 3-4 anni che aspettava fuori con la sua mamma, appena vede uscire dalla porta il carrello della spesa con i pacchi di alimenti per la sua famiglia mi viene incontro con un mazzetto di banconote fac-simile, come quelle del Monopoli, per intenderci. Io non capisco subito le sue intenzioni e preoccupata di salvaguardare le distanze, lo invito a tornare in macchina. Lui insiste senza mollare, e finalmente colgo il senso: voleva a tutti i costi pagare la ‘spesa’ fatta dalla mamma. Lo richiamo immediatamente e lui, tutto contento, mi dà un biglietto da mille dollari, per poi ritornare all’auto soddisfatto di aver “estinto il debito”.

Quel biglietto da mille dollari lo conservo nel cassetto del mio comodino!

Suor Claudia, mc

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