FIRE! Preparate il cammino!

Siamo in tempo d’Avvento e la Parola di Dio ripete ai nostri cuori “preparate il cammino…” in russo: “приготовьте путь…” In questi tempi i nostri cammini sono pieni di neve siamo sui -5°C ai -15°C in media, e così camminare fuori casa implica vestirsi come una cipolla con tanti strati. E’ una esperienza bellissima contemplare quel bianco sulle strade con le dovute attenzioni per non scivolare, e che dire delle cadute… ma anche gioisco vedendo i bimbi che giocano tra di loro con la neve e scivolano con tanta professionalità.

In questo clima invernale stiamo facendo insieme ai bambini e mamme della nostra parrocchia in Zhanashar nella santa messa delle otto del mattino le chiamate “rorate”:  vengono da casa con lampade accese fino ad arrivare in chiesa, come segno del mettersi in cammino, della vigilanza, dell’ attesa. Questi canti d’avvento derivano dal famoso canto di avvento in Latino “rorate coeli  de super..” “o cieli piovete dallì alto, e le nuvole effondano la giustizia…” Is 45,8.

Vengono celebrate sante messe d’Avvento piene di canti chiedendo l’ intercessione della Vergine Maria. Tradizionalmente si svolgono alla luce delle candele, come simbolo che l’oscurità del peccato sarà illuminata dalla venuta di Cristo Salvatore. Questi segni ci portano a tradizioni belle vissute in speciale in queste parte del Asia Centrale: Kazakistan, Kirghizistan e altri luoghi come la Polonia e la Russia, da quello che ho sentito dire, ma immagino ci saranno tanti altri posti. Un sacerdote commenta: “le loro melodie e parole abbracciano generazioni. E’ una fede profonda che ha supportato tante prove. Ci danno un senso della comunione della chiesa attraverso i secoli”.

Durante la celebrazione è bellissimo vedere come ogni bambino ha cura della sua lampada e nell’offertorio lo presenta sotto l’altare, questa immagine mi porta a pregare: “Siamo qui ti prego: mantieni accesa la fiamma del tuo amore” Dopo la santa messa abbiamo un momento di condivisione con una cioccolata calda che per riscaldarci.

In una omelia, il sacerdote ci diceva che la parola fuoco ci porta all’ esperienza del caldo, del fuoco che arde, ma anche questa espressione è usata prima di sparare “fire” (questa espressione non la voglio rafforzare in una dimensione bellica ma nella bella interpretazione che ho ascoltato) nella nostra vita spirituale e umana quando sentiamo che nel nostro cammino vengono lo scoraggiamento, il pessimismo, la svogliatezza, e si smarrisce il cammino, è un bel momento per ripeterci “fuoco!”: chiedere allo Spirito che riaccenda la nostra vita con la sua grazia. Continuiamo in cammino chiedendo a Lui che ci guidi per i suoi sentieri e mantenga ardente la sua fiamma nei nostri cuori.

Sr. Claudia, mc

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