La vera novità? La vita della gente

Il Kazakistan? È dietro l’angolo, cosa credete? Lo abbiamo capito all’improvviso quando abbiamo cominciato a riflettere sul tema che ci era stato assegnato: raccontare come si svolge una nostra settimana a Zhanashar. Ci siamo accorte, cioè, che la nostra vita, e la vita della gente che è con noi, segue grossomodo le ‘regole’ che sono in parte le stesse ovunque nel mondo, per chi è stato chiamato alla missione e al servizio nella Chiesa. Ritrovarsi così lontane dai luoghi dove abbiamo vissuto e da quelli dove è maturata la nostra vocazione significa anche… guadagnarci in curiosità. Perché ogni momento, ogni luogo hanno qualcosa da dirci, da farci scoprire, da farci capire. Abbiamo compreso in questo modo che ‘inculturazione’ non è un parolone per i documenti, ma qualcosa di molto semplice e di molto vero: significa condividere la vita, portandosi dentro un messaggio che è come un fuoco – e non vediamo l’ora che divampi!

Stare negli stessi luoghi, seguire certi orari è un modo molto pratico per essere disponibili alla vera novità: l’incontro con le persone. Sono le persone che fanno il nostro calendario!

Ecco come.

Il lunedì è giorno di ‘casa’: ci sono tutte le faccende domestiche, la cura dell’orto e del giardino. Ma è anche il giorno delle lingue: vengono i ragazzi di Zhanashar e dintorni per imparare l’inglese. Con i bambini, invece, abbiamo preparato uno spettacolo rappresentato poi il giorno di Natale. E noi, a nostra volta, studiamo il russo: sempre da approfondire, perché è la lingua che ci permette di comunicare con le persone.

Martedì, incontro comunitario: leggiamo alcuni documenti del nostro Istituto e ci ascoltiamo a vicenda, per pianificare le attività della comunità. I funerali non sono programmati ma abbiamo capito da subito che sono un momento molto importante per l’intera comunità. Cerchiamo di unirci alle famiglie per dare un ultimo rispetto ai loro cari defunti. Le famiglie qui ricordano spesso i defunti: un importante momento pubblico si celebra dopo 40 giorni dalla morte e vengono ricordati anche ogni anno. Sono momenti cui cerchiamo di non mancare mai, perché rappresentano occasioni importanti di incontro e vicinanza, anche dentro le situazioni di sofferenza.

Mercoledì, ma in realtà lungo l’intera settimana, partecipiamo alle Messe nei villaggi distanti dalla parrocchia: così andiamo a Amangeldi, Daulet, Nura, Izik, Talgar… ognuno di questi viaggi è un modo per accrescere la conoscenza reciproca nostra e della gente!

Giovedì e venerdì sono segnati dai momenti di preghiera: nell’adorazione ricordiamo la nostra famiglia religiosa e la Vergine Consolata. Al venerdì sera la Compieta con i preti della nostra parrocchia di Gesù Misericordia.

Poi si ricomincia: sabato e domenica Messe nei villaggi dove l’Eucaristia non è stata celebrata in settimana, inglese ai ragazzi, scuola di musica…

Prima di arrivare qua pensavamo al Kazakistan come a un luogo favoloso e esotico, irraggiungibile, ai confini del mondo. Ora abbiamo capito che la vita delle persone è meravigliosa in ogni angolo del pianeta, se c’è amicizia e se c’è preghiera. E siamo felicissime!

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