Una donna in ginocchio: Mama Bendita, Missionaria in Mozambico

Il mese di gennaio segna un’altra tappa di vita e di storia per la nostra famiglia missionaria: il 29 del mese, infatti, ricorre l’anniversario di fondazione degli Istituti dei Missionari e Missionarie della Consolata. Vi presentiamo alcuni tasselli di questo splendido mosaico di vita missionaria donata. Oggi suor Benedetta Mattio, che la gente in Mozambico chiamava affettuosamente “Mamá Bendita” (Mamma Benedetta)

Suor Benedetta Mattio nacque l’8 agosto 1907 a Valloriate (CN). Entrò nell’Istituto Suore Missionarie della Consolata l’8 giugno 1925 a Torino. Emise la prima professione l’8 dicembre 1926 a Sanfré (CN.  Arrivò in Mozambico in nave il 3 di luglio 1927 e vi rimase fino alla morte,  avvenuta il 15 aprile del 2002. Donna semplicissima e assolutamente sobria,  amò profondamente il popolo presso cui visse la missione: imparò alla perfezione la lingua e il linguaggio makonde, avvicinò la gente con grande rispetto, delicatezza, sollecitudine e per tutti fu “Mama Bendita”, colei che parla di Dio e colei che porta a Dio.

Sr Natalina Cossu, Missionaria in Mozambico,  asserisce che per lei è stato un dono aver vissuto i primi anni di missione con “Mama Bendita”, in Cabo Delgado, della Missione di Nagololo – Muidumbe. Scrive: «Ho imparato tanto da Lei. La gente le voleva bene, la consideravano una mamma, e lo era per loro. Uscivamo spesso insieme per visitare le famiglie. Tutti ci accoglievano con tanta allegria. Era amata da tutti, ma perche’ lei per prima amava tutti, senza distinzione. In quel tempo faceva già fatica a camminare, ma col ‘Fuoco’ che aveva dentro nessuno la fermava. Era una donna piena di zelo missionario».

Ricorda quando un giorno – era l’anno 1989 –  vennero ad informarla che un uomo si trovava gravemente ammalato. «Mama Bendita mi dice: “andiamo a visitarlo”. Dove abitava era abbastanza lontano dalla nostra casa. Ci mettemmo in cammino, ma ad un certo punto vedo che faceva fatica a camminare. Le dico: “fermiamoci a riposare un poco”. La fretta di arrivare era tanta perciò non volle fermarsi, ma accettò di appoggiarsi al mio braccio. Finalmente arriviamo. Le donne ci vennero incontro, e ci condussero nella casetta dove si trovava l’ammalato, già in coma, steso su una stuoia. Sr. Benedetta, appena entrata, si inginocchiò su quella stuoia vicino alla testa del moribondo, lo chiamò per nome, ma non ottenne risposta… . Continuò a parlare con lui in lingua locale e a pregare… . Ad un certo momento, gli occhi del moribondo si aprirono, il suo volto si illuminò ed incominciò a muovere le labbra accompagnando la preghira. 

Si faceva tardi. Ci mettemmo in cammino verso casa. Sr. Benedetta era stanca, ma sul suo volto si vedeva la stessa luce del volto di quell’infermo. Stanca, ma felice. “Grandi cose ha fatto il Signore”». 



Un’altra bellissima testimonianza che focalizza questa figura di missionaria, secondo il cuore del Fondatore, ci viene da uno scritto di Madre Rina Carla Salsa, pure lei Missionaria in Mozambico e Superiora generale delle Missionarie della Consolata dal 1987 al 1999: «… il fuoco dell’amore di Dio che aveva in cuore la spingeva ad andare a trovare le persone, a parlare loro di Dio. Soffriva quando, per qualche motivo, era impossibilitata ad andare ai villaggi.

Durante il periodo marxista avevamo la proibizione di visitare i villaggi, ma le sorelle erano attente a cogliere le occasioni per ottenere l’autorizzazione ed andarci, per il trasporto di un malato od altro,  e sr. Benedetta ne approfittava sempre.

Andando ai villaggi con lei  si imparava molto per  il rapporto bello che aveva  con le persone: conosceva e parlava con tutti, si interessava dei figli, della salute, di come andavano le cose in famiglia. Le persone le confidavano le loro gioie, difficoltà e preoccupazioni, perfino le infedeltà ai loro impegni di vita familiare e cristiana. Per tutti “Mama Bendita” era una vera mamma alla quale potevano aprire il cuore e deporvi la loro vita per ricevere i consigli amorevoli. Lei ascoltava con amore, parlava di Dio, invitava alla fiducia, alla preghiera, o richiamava dolcemente a ricominciare con speranza,  una vita nuova». 

Il 15 aprile 2022 ricorrono 20 anni dalla morte di qeusta straordinarai e umilissima missionaria. Mama Bendita ci insegni a vivere la missione… in ginocchio davanti a Dio e davanti alle sue creature!

Suor Simona, mc

1 commento su “Una donna in ginocchio: Mama Bendita, Missionaria in Mozambico”

  1. È commovente vedere come i piccoli gesti della vita quotidiana facciono di una persona comune un santo della porta accanto. Madre Bendita, suor Irene, suor Leonella e cento altre, eccezionali nella loro quotidianità

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