
Dall’ Argentina, una serie di testimonianze di persone che, avvicinandosi al Vangelo e al servizio nella Chiesa, sentono che la loro vita è cambiata
Isla de Cañas è un piccolo paese immerso nel verde (superstite) della foresta subtropicale, che si estende nel nordovest dell’Argentina e nel sud della Bolivia. Fa parte di un territorio indigeno riconosciuto dallo Stato alcuni decenni fa, ed è sede del Consiglio Kolla, l’organo di gestione della comunità originaria omonima.
Dal 2013 condivide la vita con il popolo Kolla una comunità di Missionarie della Consolata: nel paese non c’era mai stata la presenza di sacerdoti o di religiose. Le Sorelle sono state accolte molto positivamente, e in questi sette, quasi otto anni di presenza, si sono fatti tanti passi. Raccontano le missionarie di Isla de Cañas che nella cappella dedicata a San Giacomo venivano poche persone, per lo più anziane. Iniziando a visitare le case, vennero a conoscenza di belle famiglie giovani: “Vedendo la poca partecipazione della gente nella Chiesa, in comunità condividemmo un’ispirazione: fare un corso di formazione umana, cristiana e missionaria per agenti pastorali, rivolta a coppie giovani che, con la visita alle famiglie e attraverso i giovani, iniziavamo a conoscere”.
Un’ispirazione molto… ispirata! Si forma un gruppo di agenti pastorali molto attivo, che anima la cappella, la quale presto si trasforma in Parrocchia, per il buon movimento pastorale, sempre in crescita. Alcuni di loro ci hanno lasciato una testimonianza di come l’incontro con il Vangelo e il servizio ha cambiato la loro vita.

Ariel condivide: “Mi chiamo Ariel, sono di Isla de Cañas e appartengo al popolo originario Kolla. Fin da bambino ho sentito parlare di Dio. Però… A me piace giocare a calcio, e quando ero nel campo sportivo, che si trova di fronte alla cappella, vedevo le persone anziane che andavano alla Messa, ma non ho mai pensato di andarci. Andavo solo una volta all’anno, nella festa patronale. Poi accadde la morte di mio papà, e sentii molto dolore. Per questo mi sono avvicinato di più alla Parrocchia, insieme a tutta la mia famiglia: mia moglie, i figli e i miei fratelli. Ho chiesto a Dio di aiutarci, e ci siamo avvicinati a Lui. Poi c’è stato l’invito a partecipare al gruppo degli Agenti di pastorale: io suono la chitarra e mi sono impegnato nell’animazione liturgica. Adesso mia mamma fa parte della Legio Mariae, mio figlio è chierichetto. La fede mi ha aiutato a uscire dal dolore. Sono tanto felice di partecipare al gruppo pastorale, di sentire che Dio è “al mio fianco”, lo sento vicino e sono sereno. Tutti abbiamo momenti difficili, ma adesso chiedo a Lui di aiutarmi a superarli”.
Ecco un’altra testimonianza: “Sono Jorge, e vorrei condividere come Dio ha cambiato la mia vita. Anzitutto, voglio ringraziare le Suore e i miei compagni della pastorale, e la mia famiglia: per il fatto di ascoltarmi e aiutarmi, dandomi una ‘spinta’. Alle volte ne abbiamo bisogno, perché il Signore possa operare in noi. Mi innamoro sempre di più della Parola di Dio. Il cambiamento nella mia vita, non lo sento solo io: me lo dicono nella comunità, le suore. Mi dicono come ero prima e come sono ora, diverso. Io ringrazio Dio che apre il mio cuore, così che Gesù entra in me e mi trasforma, mi prepara per il domani, perché io possa essere un buon nonno, visto che ormai le mie figlie sono grandi. Quando ero giovane, usavo il mio tempo per altre cose: giocare a calcio, bere alcolici… I miei genitori sempre mi dicevano: ‘Prima c’è Dio nella nostra vita’. Poi morì mio papà. Prima andavo alla Messa, ma solo per ‘compiere’ un dovere. Sei anni fa, un gruppo di giovani impegnati nella pastorale, mi invitò alla chiesa, per cantare. Mi sono unito al gruppo già con questa meta: di essere fedele all’impegno. Perché quando prendo un impegno, vado fino in fondo.
Adesso faccio parte del gruppo di Agenti pastorali. Sono felice e riconoscente a Dio e ai miei fratelli e sorelle, che mi hanno dato la spinta necessaria. La mia preghiera è sempre un’invocazione allo Spirito: che mi conduca per mano, verso il bene. Continuo a prepararmi, per poter dare un messaggio di incoraggiamento e di consolazione alla mia comunità e ai giovani. Loro sanno come ero, e sanno come sono adesso”.
“Sono Viviana, ho 43 anni, sono sposata da 20 anni ed ho tre figli. Come è cambiata la mia vita? Sempre ho avuto fede in Dio, ma non partecipavo alle celebrazioni. Suor Hannah mi invitò a un incontro: mi sono sentita bene, in pace. Da quel momento ho accolto Gesù come il mio Salvatore. È stato molto, molto bello! Credo nella Parola di Dio. Ringrazio Dio perché ci sono stati tanti cambiamenti positivi per me e la mia famiglia. Adesso partecipiamo insieme alla Messa, mio marito prima non frequentava, e io sento che adesso lui è cambiato. Ringrazio le Sorelle che sempre ci sono quando ne ho bisogno, per l’ascolto e la vicinanza”.
E come il Vangelo ha cambiato la loro vita, anche la loro presenza ha cambiato la fisionomia della Parrocchia: nell’annuncio del Vangelo ai vicini, sul luogo di lavoro, tutto si trasforma in testimonianza. La gente frequenta la Cappella con gioia e costanza tanto che adesso è diventata troppo piccola per contenere tutti. Per questo motivo si sta ingrandendo, sempre grazie all’iniziativa di questi laici che hanno pensato come raccogliere fondi, organizzare i lavori di ampliamento, e continuare ad animare la gente nella fede.
Suor Stefania, mc
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