Ecco alcune informazioni su Kirghizistan e Kazakistan (fonte: Wikipedia), i due paesi che riceveranno a breve le nostre due comunità MC
IL KIRGHIZISTAN
Il Kirghizistan è un Paese dell’Asia Centrale, resosi indipendente nel 1991, dopo il disfacimento dell’Unione Sovietica. Confina con il Kazakistan a nord, con la Cina ad est e a sud-est, e con il Tagikistan e l’Uzbekistan a sud e ad ovest. La maggior parte dei confini del Kirghizistan corrono lungo creste montuose. La capitale è Bishkek.
Morfologia
Il Kirghizistan ha una superficie di circa 199.900 chilometri quadrati (circa 2/3 dell’Italia) ed è in massima parte un Paese montuoso. L’altitudine media è di 2750 m s.l.m. Alla sua estremità orientale, nei pressi della regione autonoma uighur del Sinkiang, in Cina, si innalza il Pik Pobedy, che, con i suoi 7439 m, è la cima più elevata del Kirghizistan. Il monte Khan-Tengri (7010 m) è situato lungo il confine con il Kazakistan. Questi monti si ergono nel cuore del sistema del Thien Sham che prosegue verso est, in Cina. Lungo il confine meridionale vi sono le catene dei monti Kok Shaal-Tau, Alay, Trans-Alay (Zaalay) e Atbashi.
Le pianure più importanti del Paese sono quelle costituite dalle valli dei fiumi Chu – dove sorge la capitale, Bishkek – e Talas, nel nord. Nelle zone di pianura, che occupano appena un settimo della superficie totale, vive la maggior parte della popolazione.
Idrografia
Nevi e ghiacci perenni ricoprono le creste delle catene montuose più elevate del Kirghizistan. Il fiume Naryn, che attraversa la valle del Fergana, prosegue la sua corsa verso nord-ovest come un affluente del Syr Darya. Il fiume Chu corre parallelo al Kazakistan e segna per un tratto il confine settentrionale con questo Paese. Sia il Chu che il Naryn svolgono un ruolo di grande importanza per il Paese
Clima
Il clima è piuttosto vario: è infatti di tipo continentale-alpino nelle aree più elevate ed aspre, subtropicale nella valle del Fergana e temperato nelle colline pedemontane settentrionali, dove gli inverni sono gelidi; le precipitazioni sono generalmente contenute, ma comunque più frequenti rispetto alle nazioni limitrofe ubicate più ad ovest, come Uzbekistan o Turkmenistan.
Flora e fauna
Una fascia di foreste corre lungo le valli meno elevate e sulle pendici delle catene rivolte a nord. Sono foreste di conifere, tra cui spicca il caratteristico abete bianco del Thien Shan, che occupano una superficie pari al 3-4 per cento del Paese. Nelle foreste vivono orsi bruni, cinghiali, linci, lupi ed ermellini. Le gole boscose e le valli in cui si sviluppa una steppa di montagna offrono dimora all’argali, una pecora di montagna, nonché a capre, cervi e leopardi delle nevi. Nel deserto, citelli gialli (piccoli roditori simili a scoiattoli), gerboa (piccoli rati bipedi), lepri e ricci dalle orecchie lunghe sono le specie più rappresentative.
Lingua e Popolazione
Su una popolazione di quasi 6 milioni di abitanti, il 65% è costituito da Kirghisi, il 13% da Uzbeki, concentrati nella valle di Fergana, e l’11% da Russi, che vivono principalmente nella capitale; vi sono inoltre piccole comunità di oltre 80 gruppi etnici e nazionalità (Tatari, Kazaki, Tedeschi, ecc.). La maggior parte della popolazione vive in aree rurali, spesso all’interno di organizzazioni di natura tribale. La maggioranza degli abitanti è di fede musulmana (86%), l’11% è invece cristiano ortodosso. Le lingue ufficiali sono il kirghizo e il russo.
Economia
L’economia kirghiza si basa prevalentemente sull’attività agricola e su modiche esportazioni di oro e uranio. Tra il 1995 e il 2001, le riforme economiche volute dal presidente Akaev hanno ridotto l’inflazione e aumentato i livelli di occupazione e produzione. Nonostante la crisi economica che ha coinvolto i Paesi dell’ex Unione Sovietica, gli accordi presi tra il Kirghizistan e il Fondo Monetario Internazionale hanno permesso al Paese di mantenere un buon livello di crescita.
Il KAZAKISTAN
Il Kazakistan è una delle ex repubbliche sovietiche che, dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, si rese indipendente, il 16 dicembre 1991. Nel maggio 1992 aderì all’ONU e nello stesso anno divenne membro dell’UNESCO. Sempre nel 1992, il 4 giugno, adottò la bandiera nazionale di colore celeste con un sole raggiante e un’aquila della steppa di colore giallo posti al centro.
Il Kazakistan, come tutte le ex repubbliche sovietiche, anche dopo aver ottenuto l’indipendenza, è influenzato notevolmente dalla Russia soprattutto nei settori dell’economia, della ricerca militare, spaziale, missilistica, anche perché la Russia è il suo maggior partner d’acquisto.
Morfologia
Il Kazakistan ha una superficie di 2,7 milioni di chilometri quadrati (pari circa a quella dell’Europa occidentale); è un Paese transcontinentale, a cavallo tra Europa ed Asia, comprendendo nel suo territorio il fiume Ural, che convenzionalmente è considerato il confine tra i due continenti. Il Paese è principalmente pianeggiante, se si escludono le pendici montuose orientali e sud-orientali. Confina a sud-est con la Cina, a sud con Kirghizistan e Uzbekistan, a nord con la Russia, ad ovest si estendono la depressione Caspica e il bassopiano turanico, le sue coste sono bagnate dalle acque del mar Caspio.
Il nord del Paese è pianeggiante, costituito soprattutto da steppa, spoglio di alberi, anche se la maggior parte della prateria originaria è stata trasformata in coltivazioni di grano o di altre piante alimentari. Più a sud la steppa diventa sempre più arida, trasformandosi in deserto o in semi deserto con arbusti sparsi.
Idrografia
I fiumi più importanti sono il Syr-Darya, che scorre verso nord-ovest attraverso il Kazakistan meridionale e termina nel lago d’Aral; l’Ural, che scorre verso sud dai monti Urali in Russia e sfocia nel Mar Caspio; l’Ili, che proviene dalla Cina e termina nel lago Balkash; l’Irtyš, che attraversa il nord-est del Kazakistan in direzione della Siberia; e infine l’Išim e il Tobol che attraversano il Kazakistan settentrionale in direzione nord e sono affluenti dell’Irtyš.
Clima
Come il resto della regione, il Kazakistan è caratterizzato da estati calde e inverni molto freddi. Durante i mesi più caldi, luglio e agosto, le temperature massime mensili medie sono di 36°-38°C. In inverno le temperature minime possono arrivare a -37°C. La capitale, Astana (di recente rinominata Nursultan), è la seconda capitale più fredda del mondo, dopo quella della Mongolia.
Flora e Fauna
La vegetazione delle pianure e dei deserti comprende specie come l’assenzio e il tamarisco, e nelle pianure più aride cresce la stipa. Nel Kazakistan la superficie occupata dalle foreste è molto limitata, ed equivale ad appena il 3 per cento circa del territorio. Molti animali, tra cui l’antilope e il wapiti, abitano le pianure. Il lupo, l’orso e il leopardo delle nevi, nonché l’ermellino e lo zibellino, sono diffusi sulle colline. I pescatori catturano storioni, aringhe e rutili nel mar Caspio. In alcune zone del Kazakistan nord-orientale e sud-occidentale, dove la pesca commerciale è collassata a seguito dell’inquinamento industriale e agricolo, i tentativi di ripristinare la fauna ittica hanno mostrato un certo successo.
Nel 2008, le riserve naturali statali di Naurzum e di Korgalzhyn sono state dichiarate patrimonio dell’umanità dall’UNESCO; entrambe costituiscono importanti habitat per gli uccelli migratori, così come per molte altre specie animali.
Lingua e Popolazione
La popolazione è di circa 18 milioni. Con la dissoluzione dell’Unione Sovietica erano presenti in numero paritario etnie d’origine russa ed etnie di origine kazaka. Le prime immigrarono nel Paese a partire dalla metà dell’Ottocento, le seconde traggono invece origine delle popolazioni nomadi presenti nell’Asia centrale. A questi gruppi principali s’aggiungono gruppi minori deportati durante il periodo sovietico, come gli Ucraini e i Tedeschi del Volga, o gruppi autoctoni quali Uzbeki, Tartari, Dzungar e Kirghizi. In Kazakistan si parla diffusamente sia il kazako sia il russo.
Economia
Il Paese possiede circa il 60% delle risorse minerarie dell’ex Unione Sovietica; vengono estratte grandi quantità di ferro nel bacino di Kustanaj nel nord-ovest, notevoli quantità di carbone nei dintorni di Karaganda ed Ekibastūz, e inoltre petrolio, metano e diversi metalli usati nell’elettronica, Nell’ingegneria nucleare e nella missilistica.
Il Kazakistan ospita il 20% delle terre coltivate dell’ex URSS. Gran parte del nord fu trasformato in un unico campo di frumento dal programma di recupero delle Terre Vergini (un enorme progetto di dissodamento delle stesse). Dopo un anno di produzione elevatissima, però, i raccolti diminuirono costantemente e l’erosione del suolo.
questo articolo è stato pubblicato su Andare alle Genti
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