Donne ambasciatrici di pace

Ci parla in queste pagine suor Maria Marangi, Missionaria della Consolata, di nazionalità italiana, giunta in Colombia nel gennaio del 2018; con grande entusiasmo realizza un bellissimo apostolato a favore soprattutto della donna e delle persone più povere e svantaggiate di quella società.

Dal mio arrivo in Colombia, mia nuova terra di missione, cioè dal gennaio 2018, mi trovo a Puerto Leguizamo. La nostra nuova Parrocchia comprende 9 nove “barrios” (quartieri): alcuni sono ancora in costruzione, quindi con una popolazione non ancora stabilmente residente. Più stabili sono i bambini e le persone anziane e ammalate. Per questo, innanzitutto, abbiamo comprato cibo e medicine per chi è nell’emergenza o appena giunto tra noi. Poi, vedendo alcune mamme in difficoltà, abbiamo organizzato alcuni incontri chiedendo loro di esprimere o disegnare i loro “sogni” e desideri ed anche di comunicarci di cosa avessero bisogno per poter uscire dall’emergenza. Così è nato un progetto come sostegno alle mamme capofamiglia per aiutarle a crescere i loro figli, che abbiamo chiamato “Mujeres empredatoras constructoras de paz y esperanza en la Amazonia” (Donne imprenditrici costruttrici di pace e speranza nell’Amazzonia). Quindi abbiamo cominciato a raccogliere un piccolo fondo dal quale attingere per imprestare determinate somme di denaro a chi desiderava iniziare un lavoro. In questo modo una famiglia ha potuto comprarsi un carretto da spingere a mano, usato ma utile per trasportare e vendere frutta, “panela” (zucchero di canna) ed altro. Due mamme hanno chiesto un piccolo prestito per preparare “tamales”, un cibo locale. Altre vogliono iniziare ad allevare polli… Le prime hanno già restituito quanto ricevuto e, felici, continuano il loro lavoro senza più chiedere aiuto a nessuno, avendo imparato a risparmiare e a guadagnare il necessario per provvedere alle loro famiglie.

Ci sono poi gli ammalati: quelli che sono stabili, anche se impossibilitati a muoversi, realizzano lavori artigianali come amache, cesti, borse ed anche corone del Rosario. Abbiamo procurato inizialmente il cotone e altre cose loro necessarie e così con il guadagno possono comprarsi ciò di cui hanno bisogno. Li abbiamo chiamati “Artesanos de la paz desde la enfermedad” (Artigiani della pace nella malattia).

Certamente ci sono gli ammalati gravi che non riescono ad essere curati nel nostro piccolo ospedale e quindi devono essere inseriti in altre strutture più lontane e meglio attrezzate. Qui il nostro aiuto consiste nel dare la possibilità ad un parente o amico di poter accompagnare l’ammalato grave.

Poi ci sono i bambini, tanti bambini, sembrano la Vita che esplode e per loro abbiamo potuto realizzare vari incontri a scuola, in parrocchia, nei loro “barrios”, come la “Marcia della Pace”, la “Camminata Biblica” ed altro ancora. Questi piccoli sono sempre pronti e felici di partecipare a queste iniziative. Per loro, abbiamo potuto comprare il materiale scolastico necessario, condividere una merendina o aiutare chi aveva bisogno della divisa scolastica.

Nella novena di Natale dello scorso anno siamo andate nei 9 “barrios” (quartieri) e ci siamo rese conto che ci sono tantissimi bambini che non riusciamo ad avvicinare perché mancano strade o ponti. Molti hanno difficoltà a leggere, qualcuno pare non frequenti la scuola. Perciò vorremmo iniziare un programma di lettura per insegnare loro a leggere, ad usare bene il tempo e a diventare persone di pace, tenendoli lontani dalla violenza. Abbiamo chiamato questo progetto “Circulo de lectura infantil y juvenil (Circolo di lettura per bambini e ragazzi)”. Per questi bambini abbiamo comprato libri di racconti, fiabe e quanto ci potrà essere utile.

Ho parlato al plurale perché tutto questo l’abbiamo potuto realizzare con l’aiuto di Dio, dei nostri benefattori e grazie ad una profonda intesa e comunione della nostra comunità, formata da tre Missionarie della Consolata: suor Gianita Sasia, suor Yudith Kikoti ed io. Oltre a prendersi cura dei nostri vicini di Leguizamo, suor Yudith, la più giovane di noi tre, ha dedicato molto tempo per seguire le famiglie indigene che vivono in piccole comunità lungo il fiume Putumayo, che attraversa la nostra città e ci unisce al Perù e all’Equador. Recentemente a suor Yudith è stata chiesta la disponibilità a far parte del gruppo di Sorelle destinate ad una delle nuove missioni che saranno aperte in Asia, nel Kirghizistan e Kazakistan.

Suor Maria M, mc

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