Molte volte, nei vari mezzi di comunicazione, si sente parlare di Venezuela, e dei grandi problemi che colpiscono la gente. Il Papa Francesco ha chiesto alla Chiesa di rimanere accanto alla gente che soffre, e le nostre tre comunità nel paese hanno accolto l’appello senza dubbi e con molto amore. Condividiamo la lettera che la comunità di Puerto Ayaucho ha scritto agli amici della missione.
Carissimi/e amici/che,
Con affetto, desideriamo raggiungere ciascuno/a di voi dal Venezuela, dallo Stato Amazonas, sulle rive del gran fiume Orinoco, dalla citta`di Puerto Ayacucho. Da tre anni e mezzo siamo una piccola comunita’ alla periferia della cittadina, in una zona chiamata Upata. Qui da tempo sono giunte famiglie di diversi Popoli Originari, stanziati lungo il fiume: Barè, Ñengatù, Baniva, Puinave, Yanomami, Yek’wana, Curipaco, ecc… Come sapete, la situazione del popolo venezuelano peggiora, da anni, di giorno in giorno, per cui le famiglie vanno in cerca di condizioni migliori per i propri figli e, purtroppo, vanno ad ingrossare le periferie delle città, senza però trovare il futuro desiderato.
La nostra piccola Comunità, sr. Carla e sr. Luigina (italiane) sr. Yolanda (colombiana) sr. Rosemery (keniese) vuole essere una presenza di consolazione e speranza in queste situazioni, a volte veramente disperate. La Cappella, dedicata all’ Immacolata, ha raffigurata nella parete, una bella immagine della Madonna, sulle rive del Fiume Orinoco ed accoglie con amore, nel suo grembo, ogni figlio/a che giunge. La Catechesi, l’ Infanzia e Adolescenza Missionaria, riuniscono ogni sabato e domenica un folto gruppo di bambini/e che giungono giososi per imparare, divertirsi e anche per ricevere una buona merenda…sì, perchè oggi, in Venezuela, come ben sapete, gli alimenti sono molto costosi e scarseggiano e le famiglie non hanno di che sostenere i propri figli.
Anche le mamme si riuniscono per cucire e, indistriandosi con la creatività di chi è in necessità, sanno trasformare anche le antiche cassette registrate, in bellissime borse e cappelli che poi possono vendere!
Constatando la ricchezza di ben 22 etnie di popoli originari presenti nella zona di Upata, stiamo implementando la Pastorale Indigena urbana, con riunioni e celebrazioni proprie di ogni etnia, affinchè non si perda la ricchezza di saggezza e spiritualità proprie e si possa, attraverso al Lectio Divina, incarnare la Parola di Dio in ogni contesto. E`bellissimo vedere la ricchezza di simboli, danze, canti e narrazioni che ciascuno dei Popoli Originari condivide! Sono espressioni da trasmettere di generazione in generazione e da valorizzare in ogni contesto.
Nella visita alla periferia, ci rendiamo conto, con tanto, tanto dolore, quali situazioni stiano vivendo la maggior parte delle famiglie della nostra zona: bambini denutriti, che non frequentano la scuola poichè non hanno scarpe nè uniformi… Davanti a queste realtà, con un gruppo di cristiani/e della nostra Comunità, abbiamo deciso di offrire, ogni pomeriggio, una sostanziosa merenda per i bambini, insieme con un tempo di formazione umana. Fatto un breve censimento, ne abbiamo già registrati un centinaio! Con gli aiuti che riceviamo dalla vostra generosità (davvero possiamo affermare quanto la Provvidenza sia grande attraverso il vostro buon cuore!) desideriamo iniziare, con la festa della Consolata, un progetto che abbiamo intitolato “Consolate il mio Popolo!”. Sappiamo che è un piccolo aiuto, una goccia di fronte a un oceano di necessità, ma vogliamo offrire, con la tenerezza di un sorriso e un cuore accogliente, un`espressione concreta di consolazione e speranza!
GRAZIE, GRAZIE di cuore, per quanto già ci avete aiutato! GRAZIE perchè attrraverso il frutto dei vostri sacrifici e della vostra generosità, possiamo essere ponti di fraternità e soccorrere questo nostro Popolo che continua a soffrire e sperare….
Siamo certe che la Consolata, madre tenerissima, vi benedice, vi ricompensa con il suo Amore e tenerezza di Madre. Noi ricordiamo voi e le vostre Famiglie nella nostra quotidiana preghiera e vi chiediamo anche di pregare per noi, affinchè possiamo continuare a rimanere, piccola presenza di consolazione e speranza in questa Venezuela che tanto soffre.
Con profonda riconoscenza ed affetto, vi salutiamo,
le vostre Sorelle, Missionarie della Consolata,
Carla, Luigina, Yolanda e Rosemery