La Chiesa ha sempre manifestato un grande interesse e affetto per i giovani. Basti pensare alle Giornate Mondiali della Gioventù, promosse per la prima volta da S. Giovanni Paolo II nel 1985 e che si succedono regolarmente ogni anno nelle Diocesi e ogni tre anni a livello internazionale. Esse sono state considerate “la più bella invenzione di S. Giovanni Paolo II” e vi partecipano migliaia e migliaia di giovani, i quali si trovano insieme per pregare, riflettere e ascoltare la voce e le esortazioni del Pontefice.
Anche Papa Francesco ha manifestato varie volte la sua vicinanza ai giovani: sono infatti ben 25 i suoi discorsi rivolti ai giovani durante i suoi viaggi apostolici in Italia e nel mondo. E proprio ai giovani, un gruppo di liceali di Roma, il Pontefice ha affidato quest’anno le riflessioni sulle stazioni della Via Crucis, che si tiene ogni anno al Colosseo. Uno di loro ha dichiarato: “Anche con questa iniziativa, e non solo con il Sinodo dei vescovi del prossimo ottobre, il Papa ha deciso di dare voce a noi giovani e di coinvolgerci in prima persona nella vita della Chiesa. Ho amici che si dicono credenti, ma che si sono allontanati dalla Chiesa. Ecco, Francesco ci vuole protagonisti e ci abbraccia con i nostri bagagli di speranze, ma anche di incertezze”.
Una studentessa si è così espressa: “Accade in tanti frangenti di non essere ascoltati. Eppure abbiamo potenzialità da esprimere già alla nostra età. E Francesco, con il suo gesto coraggioso sembra ripeterci: ce la potete fare, non rassegnatevi, crediamo in voi”.
Per quest’anno la Chiesa ha convocato un Sinodo proprio su di loro, che si terrà dal 3 al 28 ottobre, in Vaticano, e che ha come tema: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”.
La Segreteria del Sinodo ha voluto far precedere a questo evento un pre-sinodo, composto da rappresentanti dei giovani stessi. Con l’indizione di questa riunione, che si colloca a pieno titolo nella tradizione della preparazione dei Sinodi, la Chiesa ha continuato quel paziente lavoro di ascolto e accoglienza del mondo giovanile iniziato, dopo l’indizione del Sinodo, il 6 ottobre 2016, con la pubblicazione del Documento Preparatorio e del relativo Questionario, pubblicati nel gennaio 2017, che hanno coinvolto nello studio e nelle risposte le Chiese locali, realtà ecclesiali come Associazioni e Movimenti laicali, scuole e Università; i loro contributi, raccolti e sintetizzati a cura delle Conferenze Episcopali e dei Sinodi delle Chiese orientali si aggiungono alle risposte dei Dicasteri romani e ai contributi pervenuti liberamente da parte di gruppi e singoli. Non solo: per facilitare la partecipazione dei giovani distanti dalle realtà ecclesiali è stato pubblicato, sul sito Internet dedicato al Sinodo 2018, il Questionario, rimasto online per oltre sei mesi, cui hanno risposto, totalmente o parzialmente, 221.000 giovani.
Rivolgendosi ai giovani, Papa Francesco ha detto loro: “Siete stati invitati perché il vostro apporto è indispensabile per preparare il Sinodo di ottobre”. “Troppo spesso – ha proseguito il Pontefice – si parla di giovani, senza lasciarci interpellare da loro. Qualcuno pensa che sarebbe più facile tenervi ‘a distanza di sicurezza’, così da non lasciarsi provocare. Ma i giovani vanno presi sul serio! Mi sembra che siamo circondati da una cultura che, se da una parte idolatra la giovinezza cercando di non farla passare mai, dall’altra esclude tanti giovani dall’essere protagonisti”.
Parlando del prossimo Sinodo di ottobre, il Papa ha detto che sarà un appello alla Chiesa perché riscopra un rinnovato dinamismo giovanile. “Ho potuto leggere alcune e-mail del Questionario messo in rete dalla Segreteria del Sinodo – ha affermato il Papa – e mi ha colpito l’appello lanciato da diversi giovani che chiedono agli adulti di stare loro vicini e di aiutarli nelle scelte importanti. Nella Chiesa dobbiamo imparare nuove forme di presenza e di vicinanza. Mi viene in mente quando Mosè vuole dire al popolo di Dio qual è il nocciolo dell’amore di Dio. E chiede loro: ‘Quale popolo ha avuto un Dio così vicino?’. L’amore è vicinanza e i giovani di oggi chiedono alla Chiesa vicinanza”.
“Il prossimo Sinodo – ha proseguito il Papa – si propone in particolare di sviluppare le condizioni perché i giovani siano accompagnati con passione e competenza al discernimento vocazionale, cioè a riconoscere ed accogliere la loro chiamata all’amore e alla vita in pienezza. Tutti noi abbiamo questa chiamata. Questa è la certezza di fondo: Dio ama ciascuno e a ciascuno rivolge personalmente una chiamata. È un dono che, quando lo si scopre, riempie di gioia… Vi rivolge la domanda che un giorno fece ai primi discepoli: “Che cosa cercate?” (Gv 1,38). Anch’io rivolgo a ciascuno di voi questa domanda: “Tu che cosa cerchi nella tua vita? Ditelo. Di questo abbiamo bisogno: di sentire il vostro cammino nella vita”.
sr. ANNAMARIA CERI MC
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