STRATEGIE ALTERNATIVE

Siamo in Bolivia, un Paese particolarmente prostrato dalla mancanza di risorse idriche.

Ci ritroviamo incuriositi attorno a un banco di scuola, ascoltando attenti un gruppetto di ragazzi, che con molto entusiasmo ci parlano della coltura idroponica. In tempi di grave siccità, un ingegnere lancia la sfida alle scuole superiori della zona: una expo educativa che spinga i giovani a investigare o inventare tecnologie per migliorare l’uso dell’acqua e le condizioni di vita delle famiglie. Siamo in Bolivia, un Paese particolarmente prostrato dalla mancanza di risorse idriche. Uno studio recente la considera una delle nazioni che più avrà conseguenze a tutti i livelli – sociale ed economico soprattutto – poiché la gente intensificherà la migrazione verso regioni in cui si possa almeno sopravvivere.

Idrocoltura

Interessata da questa tecnica di coltivazione idroponica (chiamata anche idrocoltura), ho fatto una ricerca sui suoi vantaggi e svantaggi, ed ho allargato il raggio di ricerca ad altre strategie alternative per un uso intelligente e parsimonioso dell’acqua.

Il vantaggio dell’idrocoltura è la possibilità di praticarla in qualsiasi ambiente, anche in un appartamento, sul balcone di casa

Nata nel 1930, la coltura idroponica ha avuto un’applicazione diffusa solo negli ultimi decenni: consiste nel coltivare ortaggi e fiori in ambiente acquatico, apportando alla soluzione ossigeno e minerali necessari alla naturale crescita della pianta. Infatti, dopo un tempo l’acqua si impoverisce di ossigeno, e questo arresta la crescita normale della pianta: solo alcune, infatti, sono per natura abituate a crescere nell’acqua, come le ninfee. Il vantaggio dell’idrocoltura è la possibilità di praticarla in qualsiasi ambiente, anche in un appartamento, sul balcone di casa (la creatività non ha limiti: si possono appendere alle pareti ed ottenere anche un risultato estetico molto gradevole, oltre ad un risparmio di spazio). Inoltre, l’uso di pesticidi è quasi inesistente, con grande felicità della Madre Terra, e la quantità di acqua è ridotta. Con lo sviluppo della tecnologia, è nata anche la coltura aeroponica, dove le piante non sono immerse nella soluzione, bensì essa è nebulizzata continuamente.

 

I ragazzi dell’expo educativa hanno concretizzato le loro ricerche con esperimenti semplici, che prendendo spunto dall’idrocoltura recuperano materiali riciclabili come bottiglie e stracci che diventano il “nido” ideale per lattuga e altre piantine. Usano le flebo per spiegare i vantaggi dell’irrigazione a goccia. Ecco un’altra semplice strategia che risparmia l’uso dell’acqua: la distribuzione in piccole quantità, ma ben direzionata alla radice delle piante, è un metodo semplice, non difficile da installare (si tratta di mettere tubi con un… “buco” in prossimità delle piante!) che ha vari vantaggi, primo fra tutti il minor consumo di acqua: essendo somministrata goccia a goccia, infatti, non si espone all’evaporazione massiva, inoltre, la sua distribuzione è mirata alla parte radicale della pianta, evitando dispersione nel terreno. Questa tecnica è molto importante in aree che vivono di agricoltura: la California, per esempio, usa dal 50 all’80% della sua acqua per l’irrigazione di piante e ortaggi.

Pianta un albero! Ma quale?

I ragazzi dell’expo educativa hanno concretizzato le loro ricerche con esperimenti semplici, che prendendo spunto dall’idrocoltura recuperano materiali riciclabili come bottiglie e stracci che diventano il “nido” ideale per lattuga e altre piantine.

Ci troviamo con Padre Marco, direttore della Caritas di Potosí, lui è molto sicuro di quello che dice: la progressiva desertificazione si combatte piantando alberi! Ma non è facile: il clima, sempre più inclemente, rende ardua l’impresa. La deforestazione del polmone verde del mondo, l’Amazzonia, avrà i suoi effetti negativi ovunque, ma anche nel nostro piccolo, piantando un albero, possiamo aiutare nella ricerca di un nuovo equilibrio ambientale. Bisogna anche riconsiderare il tipo di coltivazione: ci sono piante che hanno bisogno di molta acqua, mentre altre hanno un consumo limitato. Purtroppo, in Bolivia, molti piantano eucalipti, che crescono in fretta e sono resistenti, ma si tratta di un albero molto invasivo, che succhia le poche risorse idriche del sottosuolo. In un villaggio dell’altipiano, alcuni eucalipti hanno prosciugato una sorgente! Lo stesso discorso si potrebbe fare per prodotti dell’agricoltura che ormai non sono sostenibili in ambienti diventati semiaridi.

Certamente, la raccolta dell’acqua piovana che cade dai tetti in apposite cisterne è una riserva idrica che, per lo meno nell’uso domestico, può aiutare molto: basta una grondaia che direzioni l’acqua verso una cisterna.

… la progressiva desertificazione si combatte piantando alberi! Ma non è facile: il clima, sempre più inclemente, rende ardua l’impresa.

Passiamo ora alla tecnologia: arrivano dagli Stati Uniti (colpiti nella costa occidentale dalle conseguenze nefaste del Niño) altre idee ipertecnologiche – mi chiedo quando tanta tecnologia arrivi ai Paesi poveri… – come desalinizzatori che pompano milioni di litri di acqua potabile con la sola energia solare, oppure un drone che spruzza acqua alle nuvole che – a loro volta – la distribuiscono alla terra, secondo i cicli naturali dell’acqua.

Manuale per un buon uso dell’acqua

Tecnologia sì, tecnologia no… al di là dei risultati che può dare l’ingegno umano, tutti possiamo fare delle scelte: forse non ci è mai toccato il problema della scarsità dell’acqua, ma nell’imprevedibilità del cambio climatico, può anche succedere, prima o poi: ormai siamo esposti alle conseguenze di un clima impazzito. Perciò, non è male educarsi e prendere coscienza del valore dell’acqua, con semplici gesti quotidiani. Ecco alcuni esempi:

… non è male educarsi e prendere coscienza del valore dell’acqua, con semplici gesti quotidiani.

– Quando ti lavi i denti, chiudi il rubinetto mentre spazzoli, e aprilo solo quando ne hai bisogno.

– Se devi cambiare lo sciacquone del bagno, comprane uno che rilasci meno acqua, o che abbia la possibilità di usarne meno a seconda dei casi.

– Irriga le piante dell’orto e del giardino alla sera, evitando l’evaporazione dell’acqua e approfittando al meglio dell’acqua, oppure… inventa il tuo impianto a goccia!

– Se raccogli l’acqua piovana, puoi usarla per vari scopi, tra cui l’uso del ferro da stiro: si tratta, infatti, di acqua a basso contenuto di calcare.

Stefania Raspo MC

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