All’inizio erano bianchi

L’albinismo nella cultura macua-xirima

Vopatxerani vo Namuli atthu othene
yakhumale munapwereni.
All’inizio namulico tutte le persone
venivano dall’ albinismo (erano bianchi)

Introduzione

Viaggiando sempre in bicicletta, soprattutto di giorno con il cielo sereno e il sole che picchia senza pietà, anche la pelle di un europeo diventa scura a vista d’ occhio. Dopo un giorno di bicicletta da Maúa a Nipepe, sono arrivato a destinazione ben abbronzato e scherzando ho detto ai ragazzi che con qualche settimana in più sarei  diventato con la pelle uguale alla loro. Un anziano, ascoltando la mia Battuta, subito intervenne dicendo:

Vopatxerani vo Namuli othene hiyo
nakhumale munapwereni.

All’inizio namulico tutti venivano dall’ albinismo (erano bianchi).

Voleva dire che all’ inizio Dio creò tutti bianchi e, in verità,ogni neonato xirima nasce bianco, é solo dopo breve tempo che diventa scuro.

Come non sapevo ciò che significava il locativo  di interiorità “munapwereni”, mi hanno spiegato che si trattava delle persone che nascevano albini. Mi sono ricordato allora del fenomeno che in Europa è molto raro, in quanto che in Africa, anche nel Niassa, è abbastanza frequente incontrare in ogni villaggio casi di albinismo. Per  associazione spontanea ho pensato in un articolo di una rivista missionaria che denunciava la caccia agli albini per il commercio infame nel Tanzania.

Assalito dal dubbio  che tale commercio potesse succedere qui, non lontano dal territorio Tanzaniano, di proposito ho dato ai ricercatori il tema dell’albino per conoscere come è considerato e trattato dalla etnia xirima.

Ovviamente per intendere l’ albino nella biosofia e biosfera xirima sarà necessario prescindere dal concetto scientifico che considera l’albinismo una anomalia organica  congenita che consiste nella diminuizione,  carenza o mancanza totale di pigmento nella pelle della persona umana come anche degli animali.

Lo stesso fenomeno succede con gli alberi che per mancanza di clorofilla producono foglie bianche e non verdi.

per intendere l’ albino nella biosofia e biosfera xirima sarà necessario prescindere dal concetto scientifico che considera l’albinismo una anomalia organica congenita

1. Etimologia di napwere

Secondo alcuni ricercatori “napawere, sostantivo di prima classe, la classe del significato importante, è un derivato del verbo transitivo “opwera” che significa provocare, irritare, indisporre continuamente. Come sostantivo significa il molesto/noioso/fastidioso. In questo caso fa emergere il fatto sgradevole che l’ albino può avere cattivo odore e così indisporre i vicini.

Napwere onnahima opwera, oruha erisa
opwera khantthuna atthu,

L’albinismo significa indisporre, provocare cattiva sorte.
Le persone non vogliono molestie.

2. Onapwere xeni?
Che cos’ è l’ albinismo?

L’albinismo è conosciuto dalla  tradizione xirima, consiste nella pelle bianca e delicata, emana cattivo odore e facilmente (con infezione)infetto. Nonostante questo fenomeno fisico non esclude gli infetti dal convivio con la gente.

Makholo ahu ti yasuwenle onapwere,
mwa yawi napwere onahima ethatuwa y’atthu,
nto ti mutthu ntoko mutthu mukina,
ohiyanne makhalelo a nikhuli,
onakhala mutthu òttela ntoko ephepa,
wakuva woneya ntoko mwalaku òttela.

I nostri antenati conoscevano l’albinismo,
per loro l’ albinismo significa transformazione della persona,
però l’ albino è persona normale,
l’ unica differenza è la pelle,
è persona bianca come farina,
facile da vedere come una gallina bianca.

Napwere mutthu onlikana ntoko mukunya,
nikhuli nawe ti nottela, nowolowa,
norekeseya, nottettheya, nowakuva opereya:
maihi awe ntxalu, maitho awe òtxeremela,
maino awe khanattela, iyano sawe sinakhala sohuleya,
ntoko okhalano makhuli meli nari ikhalelo pili.

L’ albino è persona che si assomiglia all’ europeo,
la sua pelle è bianca, leggera e delicata,
si screpola facilmente e i suoi capelli sono gialli,
gli occhi luminosi, i suoi denti scuri,
la sua bocca semiaperta: è come se avesse due pelli
o due modi di esistere.

Eretta ya napwere eyareliwo, khemurette:
omuyara napwere khonsuweliwa,
napwere khanlattiha, yovaha ela khenthanliwa.
erutthu awe watta nihiriri, enotepa wunkha
ni yosareya makhwatta

La malattia dell’ albinismo viene dalla nascita, non c’ è rimedio,
non si sa come generare un albino,
non si  può imitare,
questo dono non si sceglie,
il corpo dell’ albino emana cattivo odore è purolento.

Napwere ti mutthu ntoko mutthu mukina, 
onnathela ni onnatheliwa.
amuyará mwan’awe, onakhala òripa.

L’ albino è persona normale, si sposa ed è sposata,
e se genera figli sono neri.

L’ albino è persona normale, si sposa ed è sposata, e se genera figli sono neri.

3. Mawoko a onaperuwe
Le cause dell’albinismo e il destino degli albini

Essendo logica per natura e credendo nel principio della casualità (il “per caso” è eresia costituzionale), anche nel caso dell’ albinismo, la biosofia e biosfera non lasciano di chiedersi e cercare le cause di questa metamorfosi, di questo cambiamento dal colore nero al colore bianco.

In primo luogo, il malessere degli albini proviene dalla forte luce del sole. Per mancanza di pigmento di difesa nella pelle soffrono più in estate, dominata dal sole, meno nel tempo delle piogge dovuto all’ombra delle nuvole e frescore della pioggia. Sono allergici al sole.

In secondo luogo, per la biosofia e biosfera xirima l’ albinismo ci rimanda alle cause morali, come disunione domestica, comportamenti sessuali irregolari. Per questo gli albini anticamente conducevano, e in parte anche oggi una esistenza di isolamento e segregazione, condannati a vivere soli quasi o come i lebbrosi.

Omuyara napwere ti wihuwa wa nikholo 
ti etathuwa wa nikholo.

Generare un albino è l’ originarsi dell’antenato,
è il trasformarsi dell’ antenato.

Napwere ti owitxentxa onatthara ehuhu ya eyakha. 
Elimwe onimwaleya/onimwathaleya niwoko na nsuwa.
Tthiri napwere khantthuna wopeliwa/omaniwa nsuwa,
ori mwinana a nsuwa, awehaka ntoko khanòna.
Ehuhu ene yele napwere onakhala ohawa ni osara makhwatta.
Asareya makhwatta onakhala owinkha.

L’albino cambia conforme il tempo dell’anno.
Nell’estate calda  gli si screpola la pelle per causa del sole.
In verità, all’albino non piace il sole, è suo nemico,
quando guarda, sembra che non riesca a vedere,
in questo stesso periodo stagionale lui soffre molto
e si riempie di piaghe purulente e di cattivo odore.

Eyita khaniwana ni nsuwa. makhwatta awe anovukuwa
niwoko na muttusi wa mahutte.
Eyita yakhuvela napwere onnatteliwa
Ehuhu ene yele onnatteliwa ni onakhala ohakalala,
niwoko onatthuna morirela.

Nel periodo delle piogge l’ albino non odia il sole,
perchè le sue piaghe diminuiscono, dovuto all’ ombra delle nuvole,
per questo in questo periodo stagionale lui è contento, perchè gode della frescura.

Khavo onatthuna okhala napwere,
onnètta ni wova, othanana ni ohawa kwekwe,
imaku/makhwatta awe khanimmala.
ti mutthu ohirammwa ni oharahariwa,
othanyiwa ni ohitthuniwa ni atthu,
opottha awe khommala.

A nessuno piace essere albino,
perchè cammina sempre con paura, con tristezza e sofferenza,
le sue ferrite non cicatrizzano mai,
è persona non stimata, perseguitata  disprezzata,
non amata dalla gente, non finisce mai la sua schiavitù.

Mpuwa mwa makholo ahu napwere orwiye
niwoko nohiwanana ni novanyihana anamuthelana,
mwaha woraruwa, niwoko nowàtxentxa alopwana.
Tivanto makholo yálelaya amusi aya
wera muhiraruweke munomuyara napwere, onkhala ntoko mutthu a makokho

Per i nostri antenati l’ albino è nato
perchè gli sposi non si capivano e discutevano tra di loro,
per l’ adulterio, per cambiare molti uomini.
Per questo gli antenati consigliavano
i loro parenti e non  essere adulteri,
perchè avrebbero generato albini e si tornavano lebbrosi.

Mpuwa wa makholo ahu napwere khalai khatxa ni atthu,
nto ànatxa mekhaiye, akhalaka owany’awe.
Siso olelo tho khantthuna okilathi ni atthu,
ni wàphwanyá atthu etheyaka, ononyonyiwa,
khanrapa ni atthu, ti oruttu kwekwe.

Secondo i nostri antenati
l’ albino anticamente non  mangiava con la gente,
ma mangiava da solo, rimanendo nella sua casa.
Così anche oggi lui non si siede con le persone,
e se incontra la gente che ride si arrabbia,
non entra nell’ acqua con la gente, è sempre indisposto.

Khalai okhwa wa napwere wánavila osuwela,
khakhwela vate nari khavithiwa ni akhwiye akina,
anavithiwa ahikhwiye ntoko namakokho,
attiyeliwene mukhukuni, tivanto ekhapuri awe ahóneyaya,
tthiri yàri orikarika wona. Muluku pahi t’asuwela okhwa ni ekhapuri ya napwere.

Anticamente era molto difficile sapere della morte di un albino,
perchè non moriva in famiglia
neanche si sotterrava con altri defunti,
ma era seppellito vivo come un lebbroso,
chiuso dentro la sua grotta,
per questo la sua tomba non era identificabile,
era difficile vederlo,
solo Dio sapeva della morte e la tomba di un albino.

A nessuno piace essere albino, perchè cammina sempre con paura, con tristezza e sofferenza, le sue ferrite non cicatrizzano mai

4. Ikhalelo pili sa onapwere
Ambivalenza e ambiguità dell’ albinismo

Il fenomeno fisico dell’ albinismo non esclude gli albini infetti dalla convivenza normale. La biosofia e biosfera xirima ripetutamente afferma che l’ albino è persona normale, nonostante la fragilità della sua pelle. Loda le mamme che accettano e rispettano figli albini come doni di Dio, condanna categoricamente chi elimina gli albini predicendo un altro albino come castigo.

Gli albini sono doni di Dio, doni speciali, dentro della normalità e allo stesso tempo fuori della normalità e pertanto è necessario rispettare questa sua dualità “namulica”, perchè vive in lui due mondi, l’emismero dell’aldilà e quello di quà (presente), di modo che per un lado l’albino è grazia, buona fortuna, rimedio benefico, per altro lato può tornarsi disgrazia, cattiva sorte e rimedio malefico. In questa ambivalenza e ambiguità vivono, prosperano e nello stesso tempo gli albini soffrono.

Napwere mutthu, asitith’awe anakhala oripa,
mene owo onakhuma mekhaiye, ntoko mutthu a mirirya.

L’albino è persona normale, i  suoi genitori sono neri,
ma lui nasce diverso, come persona speciale.

Napwere mutthu a miruku, owisumalihaxa,
owittittimiha, ohithonyeraka, ohikhulanana, onveka isumalihaka,
ekhalelo awe ti yowiwananeya,
ontthuna wetta ni akhw’awe,
othowela wiwa milattu sawe, ni onètta ni mikho sawe.

L’albino è persona saggia, casta, modesta, umile e pacifica,
chiede con rispetto (deferenza), di comportamento sociale,
cammina con il suo prossimo e vive con i  suoi tabù.

Asimaye òrera murina yàyará anapwere,
ti onàsivela ehakalalaka onyala,
niwoko àkhalano mahala matokotoko.
Omwiva/omuriha napwere ti yottheka
enamunanariha Muluku,
werá siso, onotthikela omuyara yowo.
Napwere khanatheiwa, wamutheyá onomuyara tho.

Le mamme dal cuore buono se generano un albino,
sono contente e si allegrano molto, perchè ricevono una grande grazia.
Uccidere o eliminare l’albino è peccato che offende Dio,
se tu lo fai, ritornerai a generare un altro albino.
Non si tiene poco conto dell’albino,
se lo fai, vai generarne un altro.

Vanano napwere onimwera olakaseya,
khanòneya sawasawa ehuhu ya khalai,
niwoko vanano makholo ahu àhòna phama omukhapelela napwere,
vanano onavara miteko sothene va valaponi,
ohithanyiwaka nari ohimusempaka sawasawa ehuhu ya khalai.

Attualmente l’albinismo sta diminuendo,
non è visibile/frequente come nel passato,
perchè ora gli anziani pensano bene di prendersi cura dell’albino,
ora lui fa tutti i lavori normali,
senza essere disprezzato e evitato (schivato) come nel passato.

Mwa Makholoni mwahu napwere mwerutthuni mwawe
òkhalano minepa mili:
munepa wa okumi, wa ankhili wa eparakha
ni tho munepa wa nikhupanyo.

Per i  nostri antenati
l’albino ospita nel suo corpo due spiriti
(è anfibio/ambivalente, doppio):
lo spirito della  vita e della sapienza
e anche lo spirito del  lamento/sofferenza.

Per i nostri antenati l’albino ospita nel suo corpo due spiriti: lo spirito della vita e della sapienza e anche lo spirito del lamento/sofferenza.

5. Napwere: naparakiha, namutatxihiha
Albinismo fonte di fortuna e di ricchezza

Omuyara napwere eparakha.
Naparakha òpatxera ti napwere.
Otheliwa ni napwere oruha eparakha.

Generare un albino è (buona) fortuna,
è grande fortuna,
sposarsi la donna con un albino è fortuna.

Napwere ehime ya muhakhu,
namathatxiriha a atthu.
tivanto onahaweleyaiye ilapo sikina,
wona wi yole onamuhawela onàsa othatxiri,
napwere erutthu awe yothene,
anyi impari sothene sa erutthu awe
siri mirette sinaruha othatxiri ni muhakhu.

L’albino è fonte di ricchezza, arricchisce le persone (gente),
per questo è cercato in altre terre (posti),
tutto il suo corpo, si, tutte le sue membra
sono medicine che danno profitto.

Napwere muthiyana otthuneyaxa ni alopwana,
mulopwana onamukoniha napwere
onomwara etthoko awe,
hapo napwere muthiyana osiva onyala.

La donna albino è molto cercata dagli uomini,
l’uomo se vuole relazioni con una albina
distrugge la sua famiglia, perchè lei soddisfa molto.

Napwere: epahu ni murette sonanara

Albinismo: cattiva sorte (maledizione) e medicina malefica

Napwere ekhalelo awe wopiha:
anamwane ohimukhovelela aviraka anomova.
napwere omuronya omwene,
vantxipalexa omwara itthoko,
niwoko napwere muthiyana ori otikana ni osiva onyala
wàpwaha athiyana akina, vokumna ni alopwana

L’albina è pericolosa,
i bambini che non sono abituati,
hanno paura quando passa un albino.
L’albino non merita il  regno (reinado), sopprattutto distrugge la famiglia,
perchè la donna albina è più intense (gradevole) e piacevole
che le altre donne negli incontri con gli uomini.

Vankonaiye napwere, murette mutokotoko.
erutthu yothene ya napwere
ti yotthuneya ilapo sikina
ntoko otthanka ni Kenya,
niwoko ti murette mutokwene.
ni ehako ya anamathelana.

Dove dorme l’albino, è luogo di grande medicina,
tutto il suo corpo è cercato da altre nazioni
come nel Tanzania e nel Kenya,
perchè è grande medicina, è indovina (adivinha) per gli sposi.

Generare un albino è (buona) fortuna, è grande fortuna, sposarsi la donna con un albino è fortuna.

6. Napwere ni Muluku Namúli
Albinismo e Dio namùlico

L’ ambivalenza e ambiguità dell’albinismo è anche evidenziato dai testi di tematiche teologiche.

In primo luogo si arriva a far ricordare che all’ inizio namulico Dio ha generato figli bianchi, segno che ancora oggi continua, perchè i neonati sono così quando vengono alla luce.

Ma i testi tardano a dichiarare che gli albini sono figli di Dio, sono solamente manifestazione della forza misteriosa di Dio, sono sopprattutto doni di Dio, un dono ambivalente e nello stesso tempo ambiguo ma sempre un dono che Dio dà e che l’uomo deve ricevere con rispetto, non pensando di eliminarlo.

Direttamente o indirettamente, latente  o manifesto, la biosofia e biosfera xirima con i  suoi testi ripetuti insistentemente denunciano un comportamento che serpeggia nel commercio nascosto in questi giorni, denunciato chiaramente in Tanzania: l’ abuso,  la vendita, l’ eliminazione della vita degli albini per fabbricare medicine di profitto. Questo fenomeno spiega perchè, anticamente come ancora oggi si afferma, è difficile conoscere la tomba dell’ albino: è una espressione eufemistica per dire che gli albini erano e sono schiavi, vittime di speculazione lucrativa immorale, morti a causa del loro corpo, che è usato per fabbricare medicine, per finalità illecite e disoneste.

Torna evidente l’ ambiguità che avvolge tutti i  testi teologici attorno all’ albinismo. Da una parte sottolinea la dimensione della manifestazione (ieròfana) del fenomeno albinico, dall’altra questa dimensione favorisce dello sfruttamento dei commercianti, perchè essendo una metamorfosi che Dio ha dato all’ uomo, questo cede facilmente alla tentazione di fare commercio lucrativo e disonesto.

Vopatxerani vo Namuli atthu othene
akhumale munapwereni.

All’inizio namùlico tutte le persone
venivano dall’ albinismo (erano bianchi).

Napwere mutthu a Muluku.
mwana ni yovaha ya Muluku.
onnìnnuwa ni ikuru sa Muluku.

L’ albino è creatura di Dio, è figlio e dono di Dio,
cresce con la forza di Dio.

Omwíva napwere Muluku omunanara,
niwoko omwìva mutthu ti yottheka yohileveleleya.
Alavilavi yamuyará napwere,>
annàsa omwìva, emutthekelaka Muluku.
Ohimutheyé maye omuyanre napwere
khatthunale, Muluku t’otthunne
ni onattittimiha sothene opattuxalaiye.
Napwere nihimuthanye,
niwoko ori mwana a Muluku, ti yovaha ya Muluku,
oyara onavaha Muluku.

Uccidere un albino scontenta Dio,
perchè uccidere una persona è peccato imperdonabile.
I cattivi se generano un albino, cercano di ucciderlo offendendo così Dio.
Pertanto non rida la madre che ha generato un albino,
lei non l’ ha voluto, è stato Dio che lo ha voluto,
lei rispetti tutto quello che Lui ha creato.
Non disprezzare un albino,
perchè è figlio di Dio, è un dono di Dio,
generare è un dono di Dio.

Muluku Namuli pahi
t’onasuwela okhwa wa napwere,
onètta ni ontthuniwa ni minepa.

Solo Dio namùlico sa della morte di un albino,
cammina ed è amato dagli spiriti.

Kula erukulu yòkhala ni mukhalelo aya,
ekina enàttela wàyara anapwere,
ekina anàtta anamakokho,
Muluku sopattuxa sawe khanavaha etthu emosá.
Avahá etthu ele kahiyene ohasula,
ntoko napwere ovahiwe ni Muluku
ni ipwi ahùluvanle yeyo eri yovaha ya Muluku,
kahiyene malavi nari otapaniwa,
Opanke Muluku khavo onavanya.

Ogni famiglia ha le sue caratteristiche,
una con molti albini, altre con molti lebbrosi,
perchè Dio non da una cosa sola alle sue creature.
Nel caso che le dia, non è per far soffrire,
come un albino che riceve da Dio capelli bianchi prima di invecchiare,
è un dono di Dio, non castigo o maledizione,
perchè quello che Dio fa, nessuno  osi  criticare.

Napwere esyó ya Muluku
mpattuxa sothene.
Napwere eyoniheró etokotoko ya Muluku,
wera atthu óripa akunyá.

L’ albino è seme di Dio, generatore di tutto,
l’ albino è grande manifestazione di Dio,
nel modo che il nero diventa bianco.

Ekumi yothene ya napwere ti yomòva Muluku,
khweli Muluku khannanariwa ni napwere.

La vita dell’ albino è piena del timore a Dio,
in verità Dio mai si arrabbia con l’ albino

L’ albino è seme di Dio, generatore di tutto, l’ albino è grande manifestazione di Dio, nel modo che il nero diventa bianco.

6. Albinismo e la fede cristiana

La sofferenza che accompagna tutta la vita degli albini, l’ isolamento nel quale sono condannati a vivere, la sua morte misteriosa, l’ abuso e perfino  il delitto contro la sua vita per guadagni immorali, ricordano al cristiano xirima soprattutto nel periodo  liturgico della Quaresima, quando pensa intensamente nella passione di Gesù. Le viene spontaneo identificare il destino dell’ albino con quello di Gesù, l’ albino di Dio per antonomasia, come il testo relazionato a Maria lo sa esprimere magnificamente: Maria è l’ albina di Dio perchè potesse generare l’ albino di Dio, Gesù.

Anche e sopratutto nel contesto cristiano si denuncia apertamente o di nascosto l’ ingiustizia in relazione agli albini, di modo che i  testi sono un’ allerta e una denuncia di un male reale ma ancora nascosto e non ben percepito e denunciato come tale.

 

Yesu- Gesù

Oharahariwa ni okaporo wa napwere
onlikana ni ole wa Yesu, asondiwe ahitthenke,

La persecuzione e la schiavitù dell’ albino
è simile a quella di Gesù, perseguitato senza colpa.

 

Okhwa wa napwere ti wothananiha.
Ntoko okhwa wa Yesu vamuttandani.

La morte dell’ albino è lamentevole,
come la morte di Gesù sulla croce.

 

Ekhapuri ya napwere
khenathatanyihiwa ni ikhapuri sikina,
ntoko Yesu Kristu asunkiwe munikhukuni mekhaiyeru.

La tomba dell’ albino non si unisce alle altre,
come Gesù Cristo è stato sepolto da solo in una grotta.

 

Napwere athipeliweru, ekhapuri awe khentthuttu.
siso tho Yesu kristu ari mutthu a marikarika,
mukhapurini mwawe khaphwanyiwe,
t’ovinyerenrihiwe mokhwani.

La tomba dell’ albino si può aprire, ma non si incontra nulla,
così anche Gesù Cristo, persona delle meraviglie,
nella sua tomba non è stato incontrato,
perchè è stato ressuscitato dalla morte.

 

Erutthu ya napwere ti erutthu ene yele
anakoso othene anasasaya,
siso tho Yesu ti mutthu ohaweleya ni atthu
wera àvuluxe ni àlamihe.

Il corpo dell’ albino è quello
che sopratutto cercano tutti i commercianti,
così come Gesù è la persona
che tutti vogliono perchè li salvi e li curi.

 

Napwere mutthu osiveliwa ni anamuhakhu,
vahera Yesu àsiveliwa ni atthu òhawa ni tho òthanyiwa.

L’abino è persona desiderata dai ricchi,
così come Gesù è apprezzato
dalle persone povere e disprezzate.

 

Mwekristuni Yesu Cristu khanikhuli, ori ntoko napwere.
Yesu ti atthu a makhuli othene a elapo ya vathi .

Per la fede cristiana Gesù Cristo non ha il colore della pelle,
è come l’ albino, è di tutte le pelli del mondo.

Napwere naparakha t’ottharatthariwa.
Napwere namahala nlitti nawe khannixa:
siso yamukhumelela Yesu.

L’ albino essendo una persona di buona fortuna è ricercato,
essendo buono riceve una tomba in superfice,
così come è successo con Gesù.

 

Napwere naparakha,
siso tho Yesu Kristu naparakha àtthu othene.

L’ albino è persona di buona fortuna,
così anche Gesù Cristo è la buona fortuna per tutti.

Per la fede cristiana Gesù Cristo non ha il colore della pelle, è come l’ albino, è di tutte le pelli del mondo.

 

Maria

Eparakha ya onapwere ennùpuxera mahala othene,
ethatuwa yele etokotoko Maria yàkhenlaiye ni Muluku, wera amuyare napwere /naparakhiha/
namathatxiriha a Muluku, Yesu Kristu.

La fortuna dell’ albinismo fa ricordare  tutti i  favori,
tutta quella grande trasformazione che Maria ha ricevuto da Dio
per dare alla luce Gesù Cristo, l’ albino di Dio,
l’ autore della buona fortuna e della ricchezza di Dio.

 

Mwekristuni onapwere onlikana nihiku na Pentekoste:
nihiku na eparakha ni nothatxiriha
savaha sa Munepa Wottela.

Nel cristianesimo l’ albinismo è come il giorno di Pentecoste,
giorno di buona fortuna arricchito dai doni dello Spirito Santo.

Mwekristuni makhwatta a napwere
anùpuxera makhwatta a Lazaro.

Nella fede Cristiana le piaghe dell’albino fanno ricordare
le piaghe di Lazzaro.

P. Giuseppe Frizzi, imc

Centro Xirima

 

 

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