Sono uscito mentendo a Carla dicendole che andavo a riprendere Luigi a casa del suo amico Giorgio come eravamo rimasti d’accordo. In realtà avevo ricevuto una chiamata da mio figlio. Aveva detto di trovarsi in un altro posto e che aveva bisogno che lo andassi a prendere senza dire niente alla mamma.
Erano giorni che assistevo a ripetuti scontri in famiglia. A Carla non piacevano alcuni ragazzi che Luigi aveva iniziato a frequentare. Li aveva osservati in piazza e le era rimasta in testa una brutta impressione. Ogni volta finiva che Luigi, irritatissimo, se ne andava in camera sua sbattendo la porta. Così anch’io lo avevo rimproverato.
Ho preso la macchina e sono arrivato in una strada buia dove ho trovato mio figlio seduto sul bordo del marciapiedi. Ho accostato ed è salito in auto. Appena allacciata la cintura, ha chiuso gli occhi: “Ho detto a mamma che sarei andato da Giorgio, invece sono stato a una festa con quelli che a lei non piacciono. Oltre alla musica, c’era da bere e da mangiare. Ho preso un biscotto e, appena l’ho mandato giù, ho cominciato a sentirmi strano. Poi ho sentito qualcuno che diceva che negli ingredienti c’era anche “erba”. Sono uscito e ti ho chiamato. Non mi sento per niente bene”.
Ho chiamato Carla e le ho detto un’altra bugia: mi sarei fermato un po’ a chiacchiere con il padre di Giorgio. Ci serviva un po’ di tempo per smaltire l’agitazione di Luigi: “Aveva ragione Mamma”. Siamo tornati a casa. Avevo deciso di aspettare di rimanere solo con Carla per metterla al corrente di quanto era accaduto, invece Luigi non è andato subito in camera, come ci eravamo messi d’accordo, ma si è fermato davanti alla mamma e le ha raccontato tutto. Ero già pronto a “chissàchecosa” quando li ho visti abbracciati, tutti e due con le lacrime agli occhi.
Lc 7, 36-38
In quel tempo, uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.
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