“Bene, dove mi porti? Dove andiamo?”
Sono qui seduto, lato passeggero e aspetto di partire con Te alla guida.
“Nono, che fai? Non è così che si mette la prima. Attenzione così non andiamo da nessuna parte. Dai spostati che guido io…”
Ah, quanto è difficile affidarsi. Il più delle volte non ci si riesce neanche. O almeno questo vale per me. Non solo mi viene difficile con Te, che, tutto sommato, ci può anche stare, ma anche con gli altri. Quanto trovo difficile parlare, rapportarmi e aprirmi con gli altri. Potrei davvero solo.
Una volta, quasi, la sofferenze e la tristezza hanno preso il sopravvento.
Ma poi: “Pronto, oh sei tu papà. Qui tutto bene voi, invece, che si dice lì? – Va bene, passami mamma”
Ed ancora, arriva quel messaggio che illumina lo schermo, può essere soltanto lei, ho impostato le notifiche a comparsa apposta. Magari è un messaggio vocale, che tanto odio, ma che non posso non apprezzare visto che mi fa sentire la sua voce anche se a chilometri di distanza.
“Guarda un po’ te chi mi ha scritto oggi. Mi fa proprio piacere sentirlo/a”
Detto ciò, come faccio a sentirmi solo, anche solo a pensare una cosa del genere. Probabilmente, della vita non ho capito un granché. Se io fossi davvero solo cosa dovrebbero pensare quelli che hanno perso tutto, che non hanno più nessuno che gli ami?
IO NON SONO SOLO
Quindi, sai che ti dico? Prego, riprendi i comandi, ho sbagliato, sono stato un presuntuoso a pensare di poter fare tutto da solo.
Ora non ti chiederò neanche dove andiamo, non è importante, cioè non tanto. Portami dove mi devi portare, che sia l’Africa, l’Asia o anche nel primo locale. Portami dove non posso arrivare da solo. Fammi vedere che cosa vuol dire partire davvero.
Forse ho capito dove mi vuoi portare. No dai, “Viale mani dal Naso” è troppo scontato. Mi vuoi portare fuori città. Vedo una scritta “Via della Misericordia”, un’altra ancora “Via del Perdono” e poi “Via dell’Amore”, ma anche “Piazza della Sofferenza” e “Viale della Preghiera”. Ecco il sentiero della vita, tortuoso e difficile, certo, ma che, attraverso tutte le strade appena percorse e con Te al mio fianco diventa improvvisamente più facile.

Tutto è più facile quando non si è soli. Se dovessi perdere ancora la via, se volessi riprende in mano il volante, ci sarà qualcuno che Tu manderai a riportare tutto in ordine, che sia con un messaggio, una chiamata, un sorriso o un bacio.
Un’ultima curiosità se posso, ma non potevamo prendere un’autostrada? Lì è tutto più facile, non si sono curve, pochi pericoli. Ah già, sempre queste maledette canzoni (Highway to Hell – AC/DC). La via più facile non è sempre la migliore è una cosa avrei già dovuto imparare.
E allora forza, andiamo per questo sentiero e vediamo un po’ cosa ci riserva la vita.
Martino Tagliente, GEM Martina Franca