Un diritto fondamentale

Alla base di un’ecologia integrale c’è il diritto alla vita di ognuno di noi.

Lago Loyangalani in Kenia, storicamente fonte vitale per il popolo Turkana
Lago Turkana in Kenia, storicamente fonte vitale per i popoli Turkana, El-molo, Samburu, Borana e Gabra

“La miniera a cielo aperto ha portato inquinamento dell’aria e dell’acqua (leggi anche: SOS fiumi e lagune), che è essenziale in grandi quantità per le piantagioni di cui viviamo nelle nostre campagne”. Non solo. Joana, contadina del Ghana, e la sua gente, si sono visti espropriare della propria terra da una multinazionale canadese.

“Da un giorno all’altro – racconta – sono apparsi nei campi cartelli con scritto: “Non oltrepassare”. Ma era maggio, non potevo non entrare nei campi per lavorare la terra, altrimenti non avrei avuto nessun raccolto. Come ci saremmo sfamati?”. La polizia arresta Joana e un suo aiutante. Finisce in prigione e subisce un processo. Che inaspettatamente vince. Joana è diventata un esempio per molti altri contadini del Ghana che hanno preso coraggio per lottare anche loro per l’accesso all’acqua e alla terra.

La sua testimonianza è arrivata lo scorso luglio, in Vaticano, dove il Pontificio Consiglio Giustizia e Pace ha convocato un incontro con una trentina di persone (vedi articolo), provenienti non solo dall’Africa, ma anche da America Latina e Asia. Tutte vittime in particolare dei processi estrattivi che provocano gravi danni all’acqua, all’ambiente e alle popolazioni locali.

Caju font empada guinea bissao
Fonte Caju a Empada, Guinea Bissao

Quello del diritto umano all’acqua è un tema cruciale per tutto il pianeta, ma in particolare per l’Africa, come sottolinea lo stesso Papa Francesco nella sua Enciclica Laudato sii: La povertà di acqua pubblica si ha specialmente in Africa, dove grandi settori della popolazione non accedono all’acqua potabile sicura, o subiscono siccità che rendono difficile la produzione di cibo. In alcuni Paesi ci sono regioni con abbondanza di acqua, mentre altre patiscono una grave carenza”. Inoltre, sottolinea: “un problema particolarmente serio è quello della qualità dell’acqua disponibile per i poveri, che provoca molte morti ogni giorno. Fra i poveri sono frequenti le malattie legate all’acqua, incluse quelle causate da microorganismi e da sostanze chimiche” (video).

L’Africa pullula di situazioni problematiche di carenza d’acqua o di mala gestione, di eventi climatici catastrofici, ma anche di privatizzazioni sconsiderate. Il continente continua a fare i conti con contesti ambientali difficili, sempre più spesso legati ai cambiamenti climatici, aggravati dall’intervento irresponsabile dell’uomo.

Il tema del climate change è particolarmente urgente e drammatico in tutto il continente, dove sono state individuate almeno quindici vaste aree gravemente minacciate: tra queste, tutta la fascia saheliana, dove negli ultimi trent’anni le precipitazioni si sono progressivamente ridotte; la valle del Nilo, pesantemente compromessa dagli interventi umani; il lago Ciad, che si è ridotto della metà negli ultimi cinquant’anni; e la foresta congolese, vittima di un incontrollato processo di deforestazione e sfruttamento. Ma molte altre situazioni critiche legate all’acqua, al suo accesso e al suo sfruttamento sono presenti un po’ ovunque nel continente.

Per non parlare delle conseguenze nefaste che le molte guerre e le aree di crisi che devastano l’Afr

Pozzo d'acqua a Miraka, Tanzania
Pozzo d’acqua a Miraka, Tanzania

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avendo anche sulla questione dell’accesso all’acqua e alla terra. E dunque al cibo. Non per nulla molti degli 800 milioni di persone che soffrono la fame nel mondo, si trovano in Africa: attualmente sono 226 milioni. E dopo due decenni di miglioramenti, negli anni Ottanta e Novanta, il Programma alimentare mondiale registra “nell’ultimo decennio un lento ma costante aumento della fame”.

Intervenendo alla Fao, lo scorso giugno, Papa Francesco è stato molto diretto: “Non basta affermare che esiste un diritto all’acqua senza agire per rendere sostenibile il consumo di questo bene-risorsa e per eliminare ogni spreco. L’acqua resta un simbolo che i riti di molte religioni e culture usano per indicare appartenenza, purificazione e conversione interiori. Partendo da questo valore simbolico la Fao può contribuire a rivedere modelli di comportamento per garantire, oggi e in futuro, che tutti possano accedere all’acqua indispensabile alle loro necessità e alle attività agricole.”

p.20

di ANNA POZZI

Questo articolo è stato pubblicato nella Rivista Andare alle Genti  1-2 Gennaio Febbraio 2016

Rubrica: LAUDATO SI’: le sfide di un’ecologia integrale

 

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